di Paolo M. Minciotti #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #Civiltà
Dopo che ignoti imbecilli avevano scritto sul muro della scuola “Il Preside è gay” e questi non se n’era neanche accorto, è arrivata puntuale la denuncia di alcuni professori che, sapendo leggere, come ad alcuni succede, avevano informato il dirigente scolastico che dopo qualche giorno di riflessione ha ritenuto di non fare cancellare la scritta, ma di lasciarla dove qualcuno l’ha messa.
Interessante, anche per molti gay, ed intelligente la riflessione: “Non la cancello perché essere gay non è un’offesa” piuttosto stupisce, continua il dirigente scolastico, che qualche imbecille (l’opinione è nostra, ndr) abbia ritenuto di offenderlo. E lo spiega con un post su Facebook.
Ciò che offende non è la falsa attribuzione di una condizione, ma il fatto che uno studente del mio Liceo l’abbia pensata come a un’offesa. Non la farò cancellare: resti lì come una ‘pietra di inciampo’ per l’intelligenza umana”.
C’è da rimanere basiti di fronte a tanta intelligenza in un mondo in cui uno più uno fa cinque e si chiede a Google di raccontare una barzelletta.
(26 gennaio 2019)
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