di E.T. #Politica twitter@iiiiiTiiiii #Commenti
Lino Banfi ambasciatore dell’UNICEF (o quello che sarà) non è differente da Claudio Baglioni a Sanremo. Con la differenza che Banfi almeno il comico lo sa fare. Direte voi, cosa ci sta a fare un comico all’Unicef? Quello che fa Baglioni a Sanremo: fuffa e immagine. Direte voi, ma all’UNICEF c’è bisogno di gente seria. Sì, risponderò io: ma quando ambasciatrice dell’ONU è stata Sophia Loren nessuno ha storto il naso. Nessuno lo storce su Angelina Jolie che, personalmente, trovo assai meno sincera di Lino Banfi. Direte voi, cosa farà mai Lino Banfi all’Unicef? Non farà nulla. Proprio come Berlusconi al governo, come il PD all’opposizione e come tutti coloro che commentano qualsiasi cosa su Internet. Nessuno dell’allegra congrega da bar che si sente in grado di poter fare tutto fa, in realtà, nulla. Si limita a ridicolizzare l’altro.
Il Trucetto questo lo sa: c’ha costruito la carriera politica sul ridicolizzare gli altri, e 32 elettori e mezzo su cento ci sono cascati, credendogli. Come vedete il problema dell’Italia non può essere Lino Banfi all’Unicef o all’Unesco che sia. Il Trucetto sa anche questo. Sa che la sua provocazione gridata dai social gridoni sarebbe esplosa come una bomba ad orologeria con tutti quelli che fanno opposizione per farla a scagliarsi contro Lino Banfi, sarebbero riapparse le foto dei suoi film mentre si spupazza Edwige Fenech – siete mai stati su un set? Io sì. Non si è proprio soli – e tutti avrebbero gridato allo scandalo, perché ormai tutte e tutti sanno solo gridare senza articolare un pensiero coerente di quelli che portano all’urna con un’idea pragmatica del voto e non con la pancia piena pronta a scaricarsi con una X.
La domanda è: quanti italiani sarebbero più che felici di sentirsi investire del ruolo di ambasciatore dell’UNICEF (ONU che dir si voglia, o era l’ENEL, o forse Strasburgo… Non ricordo…) tra coloro che contestano la scelta del Trucetto? Credo 99 su 100, e sono pessimista. Per questioni di lavoro nell’ultima settimana ho incontrato numerose persone: non una che non abbia fatto in modo di farmi sapere di cosa si occupava e quali risultati aveva ottenuto nonostante in quella occasione “la regina della festa” dovessi essere io. Non c’è coscienza dei ruoli in questo paese. Lino Banfi all’UNICEF sta molto meglio di Luigi Di Maio alla vicepresidenza del consiglio ma voi, noi, ci infuriamo per Lino Banfi all’UNICEF dopo che 32 persone e mezzo tra le 100 che frequentiamo abitualmente hanno mandato Di Maio al governo.
Il disastro è appena cominciato e l’hanno provocato quei 32 italiani e mezzo su cento che hanno votato a cazzo e gli altri 17 e mezzo su cento che hanno votato a Lega, così incapaci – o così impegnati a prendersela col vicino di social – da non comprendere nemmeno la legge elettorale. Continuate pure ad incazzarvi con Lino Banfi o chi per lui, e vedrete dove il Truce, il Trucetto e il Comico (che non è Lino Banfi) vi porteranno.
La storiella di Lino Banfi commissario all’ONU per l’Italia non è che l’epilogo della triste storia tra un comico e un Trucetto, dove il comico è il popolo che ha votato il trucetto. La riflessione sta tutta lì. Cosa ci si può aspettare da un paese i cui elettori ad ogni tornata elettorale scelgono il peggio sentendosi dei geni della politica?
P.S. Ci scrivono dai social che si tratta di UNESCO e non di UNICEF, ma noi abbiamo straparlato di ONU, di UNICEF e avremmo potuto straparlare di qualsiasi altra sigla proprio come se importasse. Non c’interessa “l’approfondimento” necessario – consigliatoci – sulle sigle. Il punto è proprio quello. Concentrarsi sulle minuzie irrilevanti mentre si vota sempre il peggio. E poi ci si incazza per Banfi. E si correggono i nostri “presunti” errori…
(23 gennaio 2019)
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