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di Giancarlo Grassi #Migranti twitter@gaiaitaliacom #Interni

 

A voi la patetica dimostrazione di forza del ministro degli Interni che si esibisce in una esibizione sproporzionata nei confronti di un poveraccio che gli si era avvicinato chiedendogli probabilmente di comprare qualcosa. Almeno questo si evince da quanto raccontato dal quotidiano NextQuotidiano, a questo link. Avendo bisogno di una platea adorante (e delirante) per sopravvivere il ministro dell’Interno che predica la sicurezza alimentando l’insicurezza, assiste alle prodezze della sua scorta che trascina via un giovane africano con le quattro cianfrusaglie che si portava appresso in un esercizio di dis-umanità inumana inutile, pleonastico, maschilista, indecente, insopportabile alla vista. Qui il video che il Ministro stava trasmettendo in diretta dalla sua pagina Facebook.

Il ministro dell’Interno por-tempore della coalizione pentaleghista che nessuno di voi ha votato come tale – le ragioni per cui non parlo di me come elettore attivo sono note a chi mi legge e le ho esposte proprio su questa testata (un sacco d’insulti, tanto per cambiare…) – essendo esso frutto di una coalizione post-elettorale mai annunciata prima (è bene conoscere la legge con la quale si vota prima di tracciate crocette a cazzo), ha dato l’ennesima dimostrazione di quello che è: un uomo accecato dal proprio potere che si sente il dittatore dello staterello che governa e che come ogni dittatore si suiciderà, politicamente parlando, in attesa che il tempo faccia di lui polvere. Come di tutto il resto.

Il ministro dell’Interno pro-tempore è del resto quel ministro anti-immigrati il cui dicastero è proprietario di un immobile nel quale la CEI ospita immigrati; è quel godereccio viveur che piangeva i morti del ponte Morandi a Genova e poi festeggiava in Sicilia con torta al seguito; è il ministro che indica come nemici prevalentemente migranti e Rom, ma di mafia, ‘ndrangheta e camorra parla pochissimo o quasi mai; è quel ministro fedele alla linea antieuropeista di Orbán che rimane in UE facendo un salto della quaglia al giorno; è – last but not least – quello dei silenzi prolungati sui 49milioni che la Lega restituirà in 79 anni: una vergogna nazionale.

Si vota quello che c’è, anzi quello che ci raccontano esserci, e quando ci si casca poi ci si trova a rendersi conto di quanto le nostre scelte possano essere pericolose. Non chiediamo di essere contro la linea del ministro dell’Interno segretario di un partito condannato a restituire 49 milioni di euro allo Stato di cui il suo segretario è anche ministro, vi chiediamo di soffermarvi sul viso del giovane africano trascinato via dalla scorta minister e di immaginare che al suo posto, al posto di quel ragazzo, ci sia vostro figlio, fratello, marito, padre, sorella, moglie, madre.

 





 

(7 gennaio 2019)

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