di E.T. #Politica twitter@iiiiiTiiiii #pentaleghismo
La bomba ad orologeria chiamata manovra del popolo è stata approvata, non casualmente, appena prima di Natale. Il messaggio è che il governo dei dementi che sono anche salvatori della patria, perché tutti i dementi si sentono salvatori della patria e agiscono come tali, abbiano fatto un regalo straordinario agli italiani che li hanno votati. Gli altri si arrangino.
Questa meravigliosa ed ipocrita festa che tutti gli anni celebriamo per far ricordare a chi una famiglia non ce l’ha le meraviglie della solitudine e del sapere che tutti stanno in famiglia mentre tu sei solo come un cane, è la principessa di tutte le menzogne: mentre la teocrazia su di essa costruita celebra la sacralità della famiglia ne celebra anche l’infedeltà, mentre inonda il mondo di immagini bionde, dagli occhi cerulei e dallo sguardo verso il cielo, dimentica che se questi ci sono stati sul serio sono stati come minimo creoli, meticci, per volere abbondare con il bianco; quindi mentre celebrano la famiglia una e indivisibile la dividono in famiglie di serie a e di serie b.
Insomma il trionfo del dualismo incoerente ed opportunista della società che da quella teocrazia viene e di quella teocrazia non riesce a liberarsi.
Così ecco che anche il governo della teocrazia pentaleghista votata da chi cerca sempre il messia nel posto sbagliato e per ragioni esclusivamente personali, vuole fare il suo dono. Così decide che ci sono persone che hanno difficoltà economiche serie e che non potranno fare i conti col fisco, nel senso di pagarlo se sono rimasti indietro, diciamo così, e varano – nascosta tra le varie beghe che ci ritroveremo tra i piedi a partire dal 2 gennaio 2019 – una norma dedicata ai padri in difficoltà con le aziende di famiglia, strangolati [sic] tra contributi non versati e stipendi sospesi e dichiarazioni dei redditi non consegnate.
Ci sono anche scalmanati capifamiglia di alcuni esponenti politici del pentaleghismo messianico tra quei padri in difficoltà. Si sussurra, cattiverie indegne in un natale così, che i loro pargoli, perché si procrea sempre, anche quando se ne potrebbe fare a meno, si siano prodigati per salvargli il culo. Anche se culo sotto le feste non si dovrebbe dire che fa mancanza di rispetto.
Ecco quindi manovra e festa trasformate in una nuova festa dei papà. Ma non dei papà di tutti.
E se provate un certo disagio nel leggere questo perché magari nella trappola ci siete cascati anche voi, quel nemmeno troppo lontano 4 marzo 2018, buon pro vi faccia. Perché i governi dei dementi non fanno mai colpi di stato. Al potere ci vanno da soli. Coi voti dei creduloni.
(24 dicembre 2018)
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