Pubblicità
14.3 C
Roma
13.9 C
Milano
Roma
nubi sparse
14.3 ° C
15.4 °
14.1 °
45 %
2.6kmh
75 %
Gio
20 °
Ven
20 °
Sab
22 °
Dom
19 °
Lun
13 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeNotizieLa Bustina della Serva: Le sfide più difficili

La Bustina della Serva: Le sfide più difficili

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

di CiCiErre #Labustinadellaserva twitter@gaiaitaliacom #2018

 

Ci sono cose che non si dimenticano, e l’incoerenza di questo 2018 è una di quelle. La contraddizione con cui si è manifestato con quel gusto arcaico di retrocessione, di un inno al cambiamento quando nulla sembra mutare.
L’anno delle rivoluzioni, che si apre con quella di Hollywood e quei vestiti neri, contro l’abuso tradizionale del maschio che non deve chiedere mai.
L’anno in cui la gioventù segue dottrine proibite e spara in nome di Hitler in una piazza affollata, adulando le differenze come causa del disagio.
L’anno in cui Putin vince con il 75% le elezioni in Russia mentre a San Remo trionfa una canzone contro la guerra.
Non mi avete fatto niente cantano Moro e Meta, contro le armi, contro le i ingiustizie e nel frattempo si cerca ancora un escamotage per reclamare sacra la legittima difesa, quando con la stessa prepotenza in Florida un’arma libera priva di giustificazioni prende la mira uccidendo 10 alunni.
Il 2018 l’anno del governo del cambiamento, anche se tutto resta uguale, anzi peggio, anzi retrocede, contro l’Europa, contro quello che resta dell’unità e dei suoi simili, contro i migranti, i diritti e la Costituzione.
Come gli americani, abbiamo sentito parlare di impeachment senza sapere cosa fosse, abbiamo allertato i bambini, cercato un identità e abbiamo forse studiato seriamente, per almeno una volta, per capire che stavamo sbagliando.
Abbiamo sentito l’impotenza in diretta tv della tragedia  delle infrastrutture nonché dell’incapacità di gestione e di 43 morti caduti nel vuoto.
Ed in segno positivo, sono caduti anche i retaggi dell’Italia che non vede e non sente e non parla. Tra le macerie non rimane che la speranza di un nuovo inizio.
Abbiamo visto l’innocenza che ci crede e che muore nel volto di Antonio Megalizzi, che  rappresenta un po’ il simbolo di questo 2018. Di questa dignità che rimane, e non vuole essere solo il titolo di un decreto legge. Della dignità che non muore, che ricorda e che combatte. Quella che non si limita a giudicare, ma si attiva nel segno di ciò in cui crede.
Ed è quello che alla fine resta, in mezzo a mille contraddizioni, nelle lotte, nell’ingenuità testarda che non molla mai.
Una sfida che arde.
Ma che conta.
Perché alla fine, le sfide più difficili sono le più belle – da sempre – perché quando ci arrivi in fondo ti cambiano.
Con i migliori auguri di un nuovo anno pieno di vittorie!

 





 

(23 dicembre 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
poche nuvole
9 ° C
10.1 °
8.2 °
77 %
3.8kmh
22 %
Gio
19 °
Ven
17 °
Sab
11 °
Dom
11 °
Lun
9 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE