di Monica Maggi #Direttrice twitter@gaiaitaliacom #MonicaMaggi
Va bene, ci ho provato a chiedere un regalo normale per il mio sessantesimo compleanno, ma ho fatto fatica, giuro!
-“Una fontanella zen?”
-“Un set per fare candele?”
-“Un coltellino per intagliare il legno?”
-“Un tamburo sciamanico?”
E la mia fanciulla 26enne, tutta piastra, ricostruzione unghie e foto con bocca a culo di gallina ha urlato MAMMAAAAAAAA, MA UN REGALO NORMALEE NO???????
Giuro che mi sono impegnata, ho anche girato il mio colore di capelli per somigliare alla strafigona Meryl Streep, o all’impegnata Vanessa Redgrave e ora sono belli, argentei e naturali. Pensavo di essere entrata di diritto nell’esercito delle donne senza tempo… ma de che. Mia figlia (sempre lei) ha detto “ti compro la tinta bianca, che così diventi uniforme”.
Quindi c’è questo infinito e continuo conflitto tra quello che sento in me (la giovincella che ora si sente libera da tutto: figli, bilancia, mestruazioni, regole ferree di stile) e quella che invece deve ancora attenersi al “fuori”. E’ difficile, difficilissimo. Ma ci provo.
E così sono andata da Alcott, visto che ero di strada e mi sembrava un posto carino per acquistare qualcosa da indossare il giorno della mia festa. Sono uscita con una magliettina bordeaux tristina e pure un po’ estiva….
Nun ja posso fa’, tutto è infernale: la musica a palla, la luce del neon che ci vorrebbe la cazzuola del muratore per nascondere i difetti, le taglie improbabili, le commesse che ciancicano la gomma americana, i camerini che non si chiudono a chiave, tanta tanta gente al massimo 23 enne.
Torno a casa, lentamente come una tigre stanca della caccia. E dire che quel tanga me l’ero girato e rigirato tra le mani….ma sotto il pigiamone con orsetti e colletto stile orsolina è un po’ sprecato.
(17 dicembre 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata