di Marco Biondi #Lopinione twitter@gaiaitaliacom #Politica
Parliamo di lavoro, posti di lavoro. Quelli che danno da mangiare alle famiglie, quelli che consentono alle imprese di produrre e di fare utili. Quei posti di lavoro che generano contributi e tasse, e che consentono di alzare il famoso “PIL”, base di calcolo che consente di misurare la capacità delle Nazioni di progredire e di investire.
Nel nostro caso, poi, un PIL in espansione è anche imprescindibile, visto il livello del nostro debito pubblico, del quale tanto si parla in questo periodo.
L’unico modo di ridurre il debito è di “produrre” più PIL. Ma questa cosa non è stata decisa dagli euroburocrati, come li definiscono i nostri attuali governanti. È una normale regola di misurazione dell’economia prodotta dai tutti le Nazioni del Mondo. Una semplice unità di misura.
Chi cerca di dare colpa all’Europa perché, sostiene, ci chiede di ridurre il rapporto debito/Pil, lo fa per un uso politico strumentale finalizzato alla ricerca di consensi. E, così facendo, fà del male agli Italiani.
Torniamo al PIL. Criticare chi parla di PIL equivale ad una squadra di calcio che si lamenta contro gli euroburocrati che pretendono che vinca lo scudetto la squadra che fa più punti. Ve lo vedete De Laurentis che grida al complotto perché lo scudetto è stato assegnato alla Juventus perché non contano, per lui, i punti, ma conta il bel gioco? E il suo Napoli ha giocato meglio (concetto sul quale si può o meno essere d’accordo, ma che nulla ha a che fare con l’assegnazione del titolo di Campione d’Italia).
Quindi, che piaccia o no queste sono le regole. E queste regole valgono in Italia, in Europa, negli Stati Uniti, in Cina. Il Mondo si è dato questa unità di misura.
Tornando al lavoro, il risultato delle misure adottate da questo Governo è drammatico.
Guardate qui che risultati ha prodotto il “decreto dignità”:
Il problema enorme che dobbiamo affrontare è che questi signori, non solo sono incompetenti, altrimenti non proporrebbero queste misure, ma spacciamo quello che fanno come il rimedio agli errori del passato – del PD, di Renzi, della Sinistra, ecc. – loro sono i salvatori della Patria.
Invece, nel merito di ciò che hanno fatto, dobbiamo solo prendere atto che per attirarsi le simpatie di chi votava a sinistra e chiedeva misure per ridurre la precarietà (ad esempio i tempi determinati), hanno sostanzialmente azzerato decine di migliaia di posti di lavoro.
In tempi “grami” come quelli che stiamo vivendo, un politico che ha a cuore l’interesse del Paese fà di tutto perché siano generati il maggior numero di posti di lavoro possibile, quali che siano. Con la sola condizione di non mettere in discussione le regole democratiche e la dignità delle persone.
I danni che si stanno producendo li pagheremo, tutti, per anni. Cerchiamo almeno di creare le condizioni per far finire questa agonia al più presto. Forza con i comitati civici!!!
(15 dicembre 2018)
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