di Emilio Campanella #Iltrionfodelcolore twitter@gaiataliacom #Arte
Confesso che questo titolo, per una mostra di pittura mi sembra l’apoteosi della banalità, il massimo della mancanza di fantasia, la negazione della creatività. Pure, trattandosi di pittura del Settecento, raramente banale, fantasiosa ed innovativa, creativa e provocatoria non poco, è veramente una scelta fuori luogo. Tant’è, così si presenta l’importante manifestazione vicentina. Per fortuna, ci vengono in aiuto i sottotitoli della mostra: Da Tiepolo a Canaletto e Guardi, e già le cose sono più chiare. Lo sono maggiormente quando leggiamo: Vicenza e i capolavori dal Museo Pushkin di Mosca. La mostra che si divide in due sedi: Palazzo Chiericati e Palazzo Leoni Montanari, sarà aperta al pubblico fino al 10 marzo 2019. Dico subito che il catalogo che accompagna l’esposizione, edito da Skira, è di altissima qualità. Aggiungo che la mostra è curata da Victoria Markova, capo Dipartimento di cultura italiana del Museo Pushkin e dallo storico d’arte Stefano Zuffi; che la mostra ha avuto un anno e mezzo di preparazione e che dopo il grande successo moscovita, approda a Vicenza con 64 opere esposte di cui 24 dal Pushkin.
Se a Mosca la sede era unica, a Vicenza sono due, a poca distanza l’una dall’altra, e con un unico biglietto. Sono a Palazzo Leoni Montanari, ritornando nelle loro sale, le opere di Banca Intesa, sotto la cui egida, insieme con Mondomostre ed I Musei Civici Vicentini, si è mossa la macchina espositiva, fin dal suo inizio. Tre anche gli uffici stampa coinvolti, Mondomostre, Comune di Vicenza, Studio ESSECI. Un grosso impegno, ed un risultato non indifferente, bisogna dirlo. La sezione di Palazzo Chiericati si estende al piano terra dell’edificio, magnifico palazzo palladiano.la cui ampia risistemazione delle collezioni. è in corso da diversi anni e quasi ultimata, per cui è una bella occasione per vedere i risultati raggiunti. Consiglio caldamente, soprattutto a chi non lo conosca, una visita accurata a questo importante museo.
Siccome le opere sono molte ed esposte con grande cura. Citerò, della mostra di cui parliamo, solo i tre Bellotto del salone: due vedute di Dresda ed una di Varsavia, e ricorderò che è proprio grazie a questi quadri che la città tedesca ha potuto essere ricostruita. Per ciò che concerne Canaletto, la sua importanza oggi è anche quella di mostrarci una Venezia com’era tre secoli or sono, perché non è più la stessa; certo, nell’impianto generale si, ma le trasformazioni sono molteplici, ed è molto interessante poter fare confronti. Quello che cito con precisione è Giambattista Tiepolo, presente anche con opere grafiche e contestualizzato da opere scultoree coeve, e la sua: Madonna fra i santi Ludovico da Tolosa , Antonio da Padova e Francesco di Assisi, !730-1735( Pushkin) per la dinamica ascensionale delle figure e degli sguardi, come una spirale verso l’altro di luci ed ombre. E del figlio Giandomenico: Enea. Anchise, Ascanio, 1773, Palazzo Chiericati. Le tre figure in primo piano: Ascanio , il primo, si volge a guardare indietro, Enea guarda avanti, il padre, sulle sue spalle è rivolto completamente nella direzione opposta per guardare un’ultima volta, la sua città in fiamme. Che drammatica attualità questa immagine!
(2 dicembre 2018)
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