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Italiani dalla memoria labile e con scarsissimo senso pratico in balìa del Duo Meraviglia

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di Marco Biondi #Politica twitter@gaiaitaliacomlo #Lopinione

 

Le ragione del contendere tra il Duo Meraviglia Salvini-DiMaio. rappresentanti dell’agente esclusivo Conte, e l’Europa non sono proprio quelle che si vendono. La storia, infatti, va conosciuta ed usata per imparare a non ripetere gli stessi errori. Perché, la saggezza popolare sostiene che errare è umano, ma perseverare è diabolico.

Da una breve analisi, sembrerebbe che la maggioranza degli italiani sia diabolica. O forse solo fessa?

Riavvolgiamo il nastro e troviamo, dopo tangentopoli e la fine dei quadri e pentapartiti e, soprattutto, il dissolvimento della Democrazia Cristiana, l’incredibile successo di un imprenditore che, pieno di debiti e figlio degli accordi sottobanco con la politica, si inventa quello che non è: di essere un politico. Annuncia che ha deciso di scendere in campo e propone agli Italiani di abbattere le vecchie gerarchie e risolvere, finalmente, tutti i loro problemi. Ricordiamo le nostre strade tappezzate da manifesti giganteschi che invece di parlarci di telefonia e supermercati, presentavano il faccione di Berlusconi, inventore e proprietario di Mediaset, che promette di ridurre le tasse, promette città sicure, promette crescita dell’economia e protezione delle famiglie.

E gli italiani gli credono e lo votano, eleggendolo per governare il nostro Paese insieme alla Lega di Umberto Bossi.

Regge per quasi vent’anni, con un ribaltone da parte di Bossi che però poi torna buon alleato e sorregge il Governo fino al 2011 e quando perde, di misura, le elezioni contro Prodi, trova il modo, usando l’esperienza calcistica del calciomercato, di farlo cadere dopo pochi mesi sorretto in questo dal solito uomo oscuro della sinistra.

Berlusconi cade dopo aver portato il Paese al fallimento a causa delle politiche scellerate di una classe dirigente inventata che si concentra sulla soluzione dei problemi propri ed a cogliere tutte le opportunità che la politica gli offre. Certamente la crescita c’è stata, ma solo da parte dei soliti noti. Il Paese invece è in fallimento e viene praticamente commissariato. Nasce il famoso Governo Monti, sostenuto da quasi tutti e l’Italia viene, di fatto, salvata proprio da quell’Europa che molti sostenevano essere la causa delle restrizioni che sono succedute per salvare i conti pubblici.

 

Nasce la famosa Legge Fornero, e si mettono le mani su tutti i costi pubblici. Ma oggi la gente ricorda Monti, e dimentica l’alleanza Berlusconi/Lega – diventata a guida Salvini – che ha, di fatto, generato le misure che tutti gli italiani hanno pagato. E, sempre oggi, la maggioranza degli italiani è pronta a dare contro alle regole Europee che invece sono quelle che ci hanno salvato solo pochissimi anni fa.

Se a questa breve rievocazione di eventi effettivamente accaduti, associamo che nel quinquennio 2013/2018 i governi a guida PD di Renzi, pur con alleanze spurie e molto lontane dello spirito politico del PD, l’Italia è letteralmente riemersa dai tanti segni meno del passato a tanti segni più, il quadro diventa, in teoria, più chiaro.

Chi non è stato capace ha portato il Paese alla deriva, promettendo di salvarlo, chi invece ha puntato sulla competenza e sulla professionalità ed è ha guidato persone che avevano a cuore l’interesse pubblico, viene additato oggi come il generatore di ogni male.

È evidente che per chi ha seguito questa storia diventa difficile capire come possa essere possibile che gli italiani oggi diano credito a chi mette a rischio di far ripercorrere lo stesso cammino al nostro Paese. Persino un osservatore esterno come Tsipras che nel suo Paese ha vissuto una stagione decisamente difficile, si sente oggi di consigliare all’Italia di ascoltare i consigli dell’Europa. Non ascoltarli significa, secondo lui, un periodo molto ma molto più complicato per rimettersi in sesto dopo.

Quindi Italiani in maggioranza fessi? Non vorrei arrivare ad una conclusione affrettata e poco incoraggiante. Mi domanderei piuttosto a chi credono in maggioranza gli italiani e perché invece hanno così poca fiducia dell’Europa.

Semplifico dicendo che i concetti sono due, profondamente diversi tra di loro.

Un conto è la politica europea, certamente molto lacunosa per molti aspetti e carente in modo vistoso sui temi dell’immigrazione, così cari alla Lega di Salvini che, su questo, costruisce buona parte del consenso.

Ma l’altro aspetto, essenziale, è che l’Europa non è che chieda il rispetto di regole fatte a suo interesse e misura, ma pretende il rispetto di normali regole di sana amministrazione dei conti pubblici.

Non si parla di scegliere tra espansione e austerità come vogliono farci credere gli attuali governanti, ma di presentare semplicemente dei numeri irrealistici, come dire che cresceremo dell’1,5%, mentre tutti sono concordi nel prevedere un numero intorno all’1,2% scarso. Se avessero chiesto un deficit del 2,9% per investimenti strutturali, tra l’altro che sarebbero non computati nel deficit, si potrebbe capire, ma sostenere che si crescerà in maniera irrealistica, non ha proprio senso. Anche la pretesa di chiedere di vincere le elezioni europee per andare a modificare i criteri una volta in maggioranza nel parlamento europeo, è una grossa bufala. Nemmeno loro potrebbero avere il consenso di non pretendere politiche economiche sane.

In conclusione, credo che si dovrebbe trovare il modo di far capire agli italiani che si stanno rovinando con le loro mani. Ma non si sa come fare, chi può avere la credibilità e gli strumenti per comunicare correttamente i rischi che si corrono?

Berlusconi certamente no. Potrebbe avere i mezzi, attraverso le sue TV, le sue radio, i suoi giornali, ma non ha più credibilità essendo stato la causa principale della situazione economica nella quale ha lasciato l’Italia 7 anni fa.

Il PD temo non abbia né la credibilità né i mezzi. La credibilità manca per le eterne divisioni, il fuoco amico, la lacerazione che consuma regolarmente tutti i suoi leaders. I mezzi non li ha, altrimenti sarebbe riuscito a contrastare le infinite fake news che hanno diffuso sospetti per i rapporti con le banche, con l’imprenditoria, con lo stesso Berlusconi. Se fossero stati in grado di comunicare correttamente ed avessero dato una idea di unità di intenti, non avrebbero perso il 50% dei voti ottenuti nel 2013.

Alla fine, forse più che sostenere che gli italiani sbagliano, dobbiamo ammettere che sono troppo pochi gli italiani che hanno credibilità e strumenti per farli ragionare, almeno a livello di gruppi organizzati.

 

 





 

(28 novembre 2018)

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