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La Bustina della Serva: Pacchetto Famiglia con Mutuo (obbligatorio) Incorporato. Altro che flat tax

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di Ci Ci Erre #Labustinadellaserva twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

La Legge di Bilancio prevede una manovra strategica per incentivare le nascite ed al contempo promuovere lo sviluppo delle attività agricole. La Flat tax, infatti, contempla la concessione gratuita per 20 anni di terreni agricoli statali e/o la concessione a tasso zero di 200 mila euro a chi nel trienno 2019-2021 diventerà genitore del terzo figlio ovvero al giovane imprenditore che deciderà di aprire una società agricola.

Al netto dell’ipotesi in cui un giovane decida di impegnarsi in una pratica tanto antica quanto nobile occorre considerare che voler offrire un incentivo di tale calibro a quegli stessi giovani che da quelle terre vogliono scappare non pare un incentivo, ma una condanna.

Se uno degli intenti padri dalla riforma è quello di risollevare i giovani di certe zone d’Italia dalla condizione incomoda in cui si trovano, la manovra avrebbe (per par condicio) dovuto contemplare possibilità diverse, innovative, anche attinenti alla gestione del terreno se necessario. Ma diverse, allettanti, insomma giovani. Consideriamo, tuttavia l’ipotesi per cui un giovane decida di approfittare dell’offerta sconto a lui riservata. Il giovane dovrà partire da zero, lavorare su un terreno incolto ed elaborare strategie specifiche.

Le risorse?

Semplice, i 200 mila euro a tasso agevolato offerti dallo Stato.

Facile, se non fosse, che passati 20 anni, il giovine non più giovine, dovrà restituire il terreno o riscattarlo. Ed ovviamente continuare a pagare il mutuo. Non va meglio, a coloro che per usufruire dell’offerta sconto, non più giovani, hanno a disposizione solo il pacchetto famiglia, e quindi condizionato alla nascita del terzo figlio.

A parte il dettaglio – e dati Istat lo dimostrano – che in Italia si fa fatica ad avere il secondo di figlio rimane il fatto che trascorsi i 20 anni le famiglie alla stregua dei giovani non più giovani, una volta richiesto il mutuo, avuto il terreno, e formata una famiglia numerosa dovranno continuare a pagare un mutuo, mantenere una famiglia con 3 figli oltre che riscattare quello stesso terreno oggetto di investimento. In altre parole, saranno più poveri.

Flat tax, dicevano.

Se è in questi termini che da Roma si parla, negli stessi termini si può considerare che un figlio è un costo. Un costo sì, anche se è brutto da dire, anche se non si dovrebbe mai considerare nei confronti di un figlio. Costa, costa tutto, costa decidere di fare una famiglia, costa decidere di impegnarsi, costa mantenere una decisione e portarla fino in fondo. Costa negli stessi termini in cui si tara una riforma come baratto (tra l’altro sconveniente).

Al netto delle operazioni matematiche che valutano l’offerta come vantaggiosa o meno, rimane lo scandalo che nel 2018 utilizza la nascita quale incentivo strategico. Il fatto che decidere di diventare genitore è una scelta matura d’amore e non un incentivo, non uno sconto, non un’offerta speciale sul banchetto della domenica. Una scelta matura d’amore, che al contrario del resto, non costa nulla, ma che per sua stessa natura non contempla la sua legificazione, quanto meno l’imposizione.

 





(4 novembre 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

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