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Per il ministro del Lavoro la dignità di alcuni è rimasta solo una promessa, elettorale

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di Alexandru Rotaru #cosa?!? twitter@gaiaitaliacom #lavoro

 

A maggio del 2018 diversi riders “prestatori di lavoro occasionale” presso le varie piattaforme di consegne a domicilio come Deliveroo, Foodora, Uber Eats, Just Eat e Glovo, si riunirono nelle piazze di Milano, Bologna e Torino a protestare contro le condizioni di lavoro a loro proposte: niente assicurazione sul lavoro, nessun contratto di lavoro subordinato, paghe al di sotto della media degli altri lavoratori, algoritmi costringenti ecc. Il neo ministro del Lavoro Di Maio sembrò prendere immediatamente a cuore la situazione, promettendo di risolverla, prima includendo delle norme ad hoc nel decreto dignità, poi cambiando idea, cercando un dialogo con le varie piattaforme nella speranza di trovare un accordo per creare un Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, addirittura inserendo nella mediazione anche il ministro del Lavoro francese Muriel Penicaud. In primis dalle piattaforme si è riuscito ad ottenere un’assicurazione generale per i riders, soprattutto per coloro che viaggiano in bici (poiché per coloro che viaggiano in moto o in auto, fino al momento in cui sono alla guida vige la loro assicurazione auto o moto, che include un risarcimento in caso di incidente).

Ma dopo l’assicurazione è arrivato il contratto? No. Il CCNL non esiste ancora, mentre il ministro del Lavoro gongola dopo aver fatto approvare il decreto dignità e per aver abolito la povertà – resta da vedere quale neologismo si inventeranno ora per definirla – e sembra che alla maggior parte dei fattorini d’ora in poi converrà fare la fila per il reddito di cittadinanza piuttosto che continuare a lavorare in certe condizioni. Dopo 5 mesi dalla promessa solo Deliveroo ha iniziato ad assicurare un minimo orario garantito di 7,50€ lordi (tenendo conto di una ritenuta d’acconto del 20%), un rimborso del 75% delle entrate medie in caso di assenze causate da un sinistro, nonché la copertura di spese mediche, dentistiche e 50€ per ogni notte in ospedale: condizioni accettabili, ma visto il grande numero di candidature come fattorini Deliveroo certo non potrà assumere tutti quanti.

Ora, per un ragazzo che abbia degli studi da portare avanti o lavori, ad esempio, nel campo artistico l’opportunità di scegliere quando lavorare che queste piattaforme offrono può essere allettante. Così anche io, in vista di questo articolo, ho deciso di candidarmi a diverse piattaforme usando la bici, in modo da tenermi in salute e contenere le spese ed emissioni legate al carburante. Nel breve tempo ho ricevuto risposte solo da Glovo, a quanto pare le altre piattaforme puntano soprattutto sugli scooter, più veloci ed efficienti e con un’assicurazione che limita quella da loro proposta. Ora le condizioni di Glovo sono queste:

  • niente paga oraria assicurata. Secondo loro, il flusso di ordini garantirebbe abbastanza lavoro da raggiungere una paga minima, questo non è vero poiché in ore centrali ed in alcune zone della città si rischia di rimanere fermi sul sellino ad aspettare, sprecando anche più di un’ora di lavoro.
  • Solo le ore che vanno da mezzanotte alle 03.00 sono pagate 4€ lordi e non vi è alcuna maggiorazione sul pagamento delle consegne, nessun lavoratore subordinato riceve per il proprio lavoro notturno una cifra così bassa né maggiorazioni.
  • Si viene pagati a consegna: 2,20€ di base + 0,80 cent per ogni km in linea d’aria e 0,05 cents per ogni minuto d’attesa al ristorante, dopo i 5 minuti standard, tutto al lordo. Considerate che con la bici si arriva a fare in media 2 consegne all’ora per un massimo di 5km e una media di 6/7 euro lordi l’ora, nel caso in cui tutto fili liscio. Mentre scooter e auto arrivano anche a 3 ordini, ma hanno i costi del mezzo da tenere in considerazione.

In pratica se tutto va liscio (il che è poco scontato), si arriva a guadagnare al massimo 6€ netti l’ora a meno che non si lavori sotto la pioggia (lì c’è un bonus del 30%); se ti ammali non guadagni, se lavori la notte non hai maggiorazioni ed essendo una prestazione occasionale la ritenuta d’acconto non vale nel calcolo della pensione, né si possono superare i 5000€ lordi di entrata, altrimenti è necessario avere una partita Iva. Questo tipo di contratto viene utilizzato spesso per lavori che dovrebbero essere considerati come subordinati, ed evitano ai datori di lavoro di versare i contributi del lavoratore e qualsiasi altro diritto da subordinato come ferie, malattia, tfr e tredicesima.

Ora la domanda è: quando si ricorderà il ministro del Lavoro di tornare a lavorare anche sulla povertà inflitta dalle condizioni del lavoro stesso?





(7 ottobre 2018)

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