di Giovanna Di Rosa #Verona twitter@gaiaitaliacom #Aborto
L’oscurantismo leghista e neoinquisizionista medievale riparte da Verona con la mozione che dal Comune di Verona rimbalza sui quotidiani nazionali (valore giuridico: zero, valore simbolico: pure) e che dice “no” all’aborto predicando implicitamente il ritorno alle mammane, agli infusi al prezzemolo e ad altri sciagurati intrugli in nome di un finto cattolicesimo opportunista che vende le donne per il potere.
Non stupisce, perché il gioco è chiarissimo dalle dichiarazioni che giungono dal governo pentaleghista che si sbugiarda da solo da Roma, che la giunta che governa Verona abbia fatto questa scelta, né che la pensino anche furba da un punto di vista politico, stupisce che la capogruppo PD in consiglio comunale, Padovani, abbia votato “sì” votando, a suo dire, “secondo coscienza”.
La domanda è che cosa ci faccia Padovani nel PD e perché non se ne va nelle file della Lega subito, perché quello è il suo posto. La domanda è perché il PD non la butti fuori a pedate (politiche) subito e perché non si sia levata nessuna voce che prenda a sberle – politicamente parlando – il voto di Padovani che “secondo coscienza” si permette di sputare, proprio così sputare, in faccia a tutte le donne che non abortiscono certo per il gusto di farlo. La domanda è perché nel PD continuino ad avere diritto di cittadinanza politici come Padovani che antepongono la propria coscienza, nella convinzione di averne una che non sia afona, a ciò che è politicamente utile alla comunità (alla maggioranza discriminata) alla quale è unita dal suo genere di appartenenza. La domanda è perché Padovani non si vergogni e si appelli alla sua afona coscienza in nome di un voto inqualificabile dal punto di vista politico, che viene naturalmente subito dopo l’orribile dis-umanità che il voto trasuda, unendosi ad un’ultra destra impresentabile fatta di maschi che vogliono ristabilire il potere sulle donne.
Manca solo che impongano di nuovo il fazzoletto in testa. In fondo sono passati solo una sessantina d’anni. Nel caso sappiano che potranno contare su Padovani, che voterà “secondo coscienza” dando a chi nel PD non si riconosce giustamente più, un ulteriore ragione per dimenticarsi della sua esistenza. Se fosse coerente e non solo integralista “secondo coscienza” Padovani dovrebbe andarsene dal PD e se non se ne va da sola dovrebbero buttarla fuori.
Con tutto il rispetto per la sua coscienza.
Poi mentre scrivevamo, attorno alle 20.31, l’integralismo leghista si esibiva a La Zanzara di Cruciani citando encicliche e dicendo che le donne non sanno quello che fanno. Ancora complimenti vivissimi a Padovani.
(5 ottobre 2018)
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