di E.T. #norazzismo twitter@iiiiiTiiiii #migranti
Parlavamo il 17 settembre scorso di quelli che fanno propaganda sui migranti e non sono nemmeno in grado di rimpatriarli, grazie all’episodio di Torino che ha visto un aereo in panne e 7 (altri dicono 15) tunisini venire liberati con foglio di via obbligatorio e sette giorni sette di tempo per lasciare l’Italia. Dal ministero dell’Interno silenzio assoluto sulla vicenda (ma la rende nota il Siulp), perché fa poco “propaganda”, e nessuno che spieghi perché succedono questi episodi: semplicemente perché è molto più facile gridare incongruenze contro i migranti che mettere mano a leggi scritte coi piedi, a norme che si contraddicono l’una con l’altra o spiegare agli Italiani che per effetto di queste norme i clandestini che non possono venire rimpatriati a causa di avarie degli aerei, non possono venire trattenuti in aeroporto in attesa del volo successivo e alle forze dell’ordine (che lavorano spesso per niente, dovendo agire sapendo che poi il loro agire servirà a poco: dentro di qua e fuori di là) non resta altro da fare che rilasciarli con il foglio di via in tasca.
Ecco un argomento sul quale il sig. ministro dell’Interno potrebbe dare spiegazioni o agire direttamente, se non avesse a che fare con una legge fatta dal buon Umberto Bossi che è pur sempre il fondatore del partito chiamato Lega del quale il sig. ministro dell’Interno è vociante rappresentante.
Ecco dunque una proposta che andrebbe incontro al desiderio di sentirsi buoni dei signori rappresentanti del #pentaleghismo: utilizzare, riconvertendoli alla giustizia, degli scafisti per riportare a casa i maledetti clandestini. Questo solo nel caso, naturalmente, ci siano aerei in panne negli aeroporti.
E’ il principio dell’hacker che diventa collaboratore degli investigatori. Certo magari non risolve il problema della propaganda, ma il sig. ministro dell’Interno è creativo e da questo punto di vista sicuramente non ci deluderà.
(18 settembre 2018)
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