di Daniele Santi #politica twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
Assistiamo ad un bizzarro fenomeno politico e sociale: i due partiti politici più anticasta, anticorruzione, i due partiti più contro e più apparentemente rigorosi nei confronti di corrotti e presunti tali sono, in questo momento storico, uno sotto processo per un faccenduola da 49 milioni di euro – con tanto di sequestro deciso dal Tribunale, rogatoria in Lussemburgo alla ricerca del denaro (che non si sa dove è finito) e condannati in primo grado eletti al Senato – e dall’altro il movimento nato per distruggere la casta dei corrotti, degli indagati e degli avvisi di garanzia che è alleato con il partito sotto processo – per tacere degli amministratori locali indagati, dei deputati processati dalla Corte dei Conti, delle Sindache immobili e in attesa di giudizio.
L’aspetto sociale della questione è ancora più inquietante: i due partiti attualmente al potere in un abbraccio innaturale teso al mantenimento del controllo sul paese che non molleranno tanto facilmente, sono anche i due partiti più gettonati nelle intenzioni di voto. Il movimento degli onesti, spesso scritto con la h, si vede addirittura sorpassato dal suo alleato sotto processo – alla faccia dell’honestà – nelle intenzioni di voto. Agli Italiani insomma sembrano piacere coloro che denunciano la faziosità della Magistratura e gridano di lottare contro le sentenze ingiuste e ad personam segno che trent’anni e passa di rimbambimento televisivo dalle reti berlusconiane hanno irrimediabilmente devastato il paese.
In questi giorni ogni opzione possibile è aperta: dall’involuzione autoritaria, all’uscita coatta dall’UE, alla scomparsa della Lega; dalla nascita di una Lega nuova ancora più furiosa ed incivile, al rischio di una guerra civile dovuta al seminare intolleranza ed odio contro tutto e tutti in nome del tutti contro tutti che impedisce la calma necessaria a valutare gli eventi.
C’è poco da scherzare. Occorrono freddezza ed intelligenza e la costruzione di un’opposizione e di un futuro partito di governo che velocemente, con la saggezza popolare del contadino che rispetta la terra, sia in grado di riportare l’Italia sui giusti binari della convivenza civile e pacifica e delle proposte sensate (e soprattutto vere) che creano benessere e coesione, non importa chi governi. Verrebbe da dire che quell’intelligenza non appartiene a nessuno dei catafalchi che hanno l’ardire di definire loro stessi opposizione manifestando la stessa prosopopea di coloro che dal governo dei nullafacenti e delle proposte insensate definiscono loro stessi #governodelcambiamento.
(13 settembre 2018)
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