di Lorenza Morello #lorenzamorellocè twitter@lorenza_morello #copyright
Sono 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni: e sono i numeri della direttiva sul Copyright oggi approvata dall’Unione Europea.
Il testo, respinto il 5 giugno, è stato sottoposto ad una vasta serie di emendamenti. Quello approvato oggi contiene alcune modifiche proposte dal relatore Axel Voss agli articoli 11 e 13 della proposta di direttiva sul Copyright, che erano stati contestati in una campagna a favore della libertà di internet. Il via libera della plenaria apre ora la strada ai negoziati con il Consiglio.
Le reazioni nostrane sono state da subito contrapposte, ma di queste bagattelle politiche che hanno più l’aria della consueta “querelle pur che sia” di chi troppo spesso parla per ragioni di partito e senza gran ragion di causa, non è questa la sede di occuparsi. Ciò che preme invece rilevare dal punto di vista tecnico giuridico è, invece, che non necessariamente un vaglio preventivo equivale ad una censura. Il testo, approvato oggi dall’aula di Strasburgo, contiene infatti link tax e filtri ai contenuti pubblicati dagli utenti e questo strumento non è negativo o positivo a priori, tutto dipende, infatti, dall’uso che ne viene fatto. Agli strali di chi vuole vederci un bavaglio si contrappone invece chi plaude alla maggior tutela e alla scelto di difendere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine al “far-west digitale”.
Come sempre, il legislatore punta (o dovrebbe puntare) al cielo per legiferare ma deve essere consapevole che le norme sono messe in mano ad esseri fallibili. Che di questa norma venga fatto buon uso, quindi, è un auspicio che si spera diventi concretezza.
(12 settembre 2018)
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