di Giovanna Di Rosa #Lega twitter@gaiaitaliacom #Politica
La Giustizia dello Stato ha deciso: la Lega deve restituire i 49 milioni di rimborsi percepiti illegittimamente dal 2008 al 2010. Questa è la legge dello Stato che tutti i cittadini, tutti, sono tenuti a rispettare.
Il ministro dell’Interno, cittadino italiano eletto coi voti dei suoi elettori italiani e pagato profumatamente coi soldi degli italiani, tutti, anche di quelli che non l’hanno votato, si scaglia con violenza contro i rappresentati di quella Giustizia irridendola da tutti i microfoni possibili e inneggiando all’ira dei giusti. Chi sono i giusti? Non certo quelli che da Rete 4, da Barbara Palombelli, processano i giudici a suon di grida in diretta televisiva come vuole il Berlusconi’s style.
Gli strali multimediali al servizio di quelli che inneggiano dal Viminale alla lotta dei Giusti contro coloro che giusti non sarebbero per avere osato toccare il partito del Tribuno inquilino pro-tempore.
Non tardano ad arrivare le risposte dal mondo politico, mentre dall’incosciente account social di Salvini, tra il serio e il faceto, ci si rivolge a 60 milioni di Italiani chiedendo loro 1 euro a testa per pagare il debito: istituzionalmente agghiacciante. Del tweet non c’è più traccia.
Ma ce n’è un altro. Dello stesso tenore.
Lavoro per la sicurezza degli Italiani e mi indagano per SEQUESTRO DI PERSONA (30 anni di carcere), lavoro per cambiare l’Italia e l’Europa e mi bloccano tutti i conti correnti, per presunti errori di dieci anni fa. Non mollo, lavoro ancora più duro.
Sorridente e incazzato. pic.twitter.com/JX8p0IncAP— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 6 settembre 2018
La Lega continua con l’abile propaganda basata sulla mistificazione, così come Berlusconi ha insegnato durante tutta la sua carriera politica, stravolgendo i fatti e raccontandoli a suo uso e consumo dalle reti amiche. Forza Italia riduce il suo consenso elettorale, ma non la sua influenza sul partito di Salvini al quale può offrire visibilità e reti radiofoniche e televisive nazionali dal quale lanciare i suoi strali in un patto velenoso che è quello che blocca, per intenderci, la presidenza della Rai, il cui possibile candidato non è affatto gradito ad Arcore.
Si vanta Salvini dei risultati del suo Viminale e sventola dal suo profilo Twitter i risultati che vende come ottenuti da quando lui è al dicastero. Ma le cose non stanno così. Ad Agosto Salvini, a parte puntare i piedi un paio di volte nel modo sbagliato salvo poi doversi calare le braghe, non aveva ancora fatto nulla se non postare foto dove mangiava, dove stava in spiaggia, dove stava con la fidanzata, dove ristoranteggiava senza dirci mai con quali soldi paga tutto questo, avendo la Lega nessuna disponibilità economica e non sapendo se trattavasi di selfie ispirati da viaggi istituzionali in spiaggia per contare i negher ad esempio.
I risultati di cui Salvini si vanta dal suo social sono dovuti al lavoro fatto da Minniti che invece di andare al mare andava in Libia.
Confronto 2018-2017, sbarchi in agosto: -65%!
Io ce la metto tutta, #dalleparoleaifatti pic.twitter.com/mbQXbr9Ncv— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 6 settembre 2018
Poi arrivano le risposte del solito PD che è già galvanizzato dalla manifestazione prossima ventura del 30 settembre che per il semplice fatto di tenersi risolverà i problemi degli Italiani, secondo l’antica ricetta della sinistra che risolve solo per il fatto di esserci.
Salvini datti pace. Non temiamo l’ira dei giusti. Temiamo gli attacchi allo stato di diritto. Delegittimare una sentenza appellandosi al popolo dal Viminale è un atto sovversivo. Capitano? Sì. Capitan Fracassa. #49Milioni
— Dario Parrini (@DarioParrini) 7 settembre 2018
Poi parla anche Matteo Renzi che ha detto troppo e negli ultimi mesi lo ha detto male e dovrebbe soltanto stare zitto. Per il bene suo e del PD. Ammesso che del bene del PD si possa ancora parlare.
Ufficiale: la #LegaLadrona ha fatto sparire #49milioni.
Salvini dice: “mi spiace, non li ho più, ma tanto gli italiani sono con noi”.
Ma come? Qui si parla di SENTENZE, non di sondaggi
Un Ministro non rispetta una sentenza?
E i cinque stelle? Tutti zitti per tenersi la poltrona?— Matteo Renzi (@matteorenzi) 6 settembre 2018
Ma il capolavoro il ministro dell’Interno lo aveva compiuto il 5 settembre in diretta a Radio Anch’io. Parlando di sgomberi e di occupanti abusivi aveva usato il solito tono irridente verso tutto e tutti, tipico dell’onnipotenza, salvo chiosare come indica al suo tweet di seguito.
#Salvini: Proprietà privata è un diritto, maggior parte degli occupanti abusivi sono dei furbetti. #radioanchio
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 5 settembre 2018
Non rimane che sperare che l’ira funesta del ministro dell’Interno sia rivolta anche agli occupanti abusivi di Casapound e dello stabile del centro di Roma che i neofascisti che sloggiano illegalmente la gente dalle spiagge, senza che Salvini dica una parola. E’ la coerenza degli onnipotenti e dei forti solo con i deboli.
(7 settembre 2018)
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