di Giancarlo Grassi #Politica twitter@gaiaitaliacomlo #Pensioni
Landini resuscita dopo le ultime manifestazioni pubbliche del dicembre 2017 che servivano a dare la spallata pre-elettorale al governo del PD e a consegnarlo al pentaleghismo dei tesserati CGIL, con una dichiarazione che va esattamente nella direzione di legittimare il governo dell’ultradestra che è tutto ciò che Landini dovrebbe detestare laddove afferma che “Ciò che pensa Berlusconi delle pensioni non è importante”. Importante è, secondo Landini, ciò che il governo in carica pensa delle proposte della CGIL sulle pensioni.
Scrive Termometro Politico che Landini fissa le pensione a 62 anni e che, secondo lui, i temi sui quali trattare sono “le pensioni per i giovani, la contribuzione per le donne, separare la previdenza dall’assistenza, l’uscita dal lavoro a 62 anni come requisito minimo con 41 anni di contributi”.
Purtroppo le dichiarazioni risalgono al periodo prelettorale e servivano a marcare il territorio. Da quel momento e dall’insediamento del governo pentaleghista dal sindacato solo silenzio. A stare zitti proprio quelli che gridavano di più. Almeno dal 13 aprile scorso quando Landini in una intervista al quotidiano Il Giorno, affermava che molti iscritti a Cgil, Cisl e Uil – interessante sapere come faccia Landini a sapere per chi hanno votato aderenti a Cisl e Uil – avevano votato per Lega e M5S nella speranza di vedere cambiamenti su lavoro e pensioni. e chiarendo, finalmente, il perché dei suoi silenzi passati e futuri sui deliri dei rappresentanti del pentaleghismo al potere e del tacito endorsment sindacale a Salvini & Soci.
(30 agosto 2018)
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