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La Bustina della Serva: una politica contraria alla legge e alla coscienza

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di Ci Ci Erre #Labustinadellaserva twitter@gaiaitaliacom #Politica

 

 

Prima del caso Diciotti questa rubrica si è già occupata degli aspetti penali della questione, quando a fare da spola nel mediterraneo era un’altra nave, l’Aquarius. Già in quel contesto, si erano evidenziate le illegittimità delle scelte del signor Ministro Salvini sia sul piano del diritto interno che internazionale.

Alla luce delle reiterate violazioni, poste in essere dal Ministro, portavoce di un popolo che come lui è inconsapevole di far parte di uno Stato di diritto sono state sporte numerose denunce, che dal 25 agosto coadiuvano, per il caso Diciotti, nell’apertura di una nuova indagine, contro il Ministro Salvini, per arresto illegale e sequestro di persona da parte della Procura di Agrigento.

Al di là degli aspetti prettamente anti-giuridici posti in essere dal ministro, meraviglia la prepotenza dalla Lega alla notizia delle indagini. Da un lato il signor Ministro Salvini invita la Procura a non indagare contro ignoti, ma contro di Lui, perché è Lui che non vuole che quegli esseri umani sbarchino, come se essere un indagato fosse un vanto. Dall’altro il deputato leghista Giuseppe Bellachioma con un post sui social, successivamente eliminato, minaccia gli inquirenti di non toccare Salvini viceversa “vi aspetteremo sotto casa”Un fatto gravissimo, che dimentica la separazione dei poteri, il rispetto delle istituzioni e minaccia pubblicamente il potere giudiziario. Storie già sentite, sì. Storie che aleggiano al metodo mafioso che minaccia, senza paura. O al ventennio del secolo scorso, che minacciava con un dittatore nanerottolo che si assumeva tutte le responsabilità [sic] e anche lui si autodenunciava.

E quando il modus operandi politico assume i connotati tipici della minaccia c’è da porsi un grande interrogativo, perché si sa come in tutte le storie, anche in quelle di mafia, non ci sono solo i colpevoli ma anche coloro che collaborano pur stando in silenzio, nell’omissione più “disumana” che esiste: l’omertà.

E la retorica politica di questi ultimi tempi individua l’omertà negli atteggiamenti di quei membri del Governo che dinnanzi ad un fatto così grave rimangono inerti. Sì, perché in attesa che la magistratura compia l’indagine, 177 anime sono tenute in ostaggio, relegate in condizioni di disumane.

Non c’è un solo “colpevole”, qui ce ne sono tanti, ed il triangolo di governo con Premier e suoi Vice si sta mostrando incapace di gestire una questione che va al di là di qualsiasi politica comunitaria e calpesta il rispetto della dignità dell’essere umano.

Una politica contraria alla legge e alla coscienza.

Ed ancora la prepotenza Minister, che si scopre non essere isolata ad un singolo episodio, che influenza altri membri del partito, che recinge ogni discussione con la solita faccina sorridente quasi di sfida nei confronti di quelle Istituzioni che invece di rappresentare tenta di distruggere.

Il portavoce di un ordine che non esiste, che già in potenza scaraventa ogni gerarchia, che crea confusione ed induce al pensiero che lui, il signor Ministro, può far tutto. Mi chiedo cosa vorrebbe insegnare a quei militari che tanto tiene a riesumare, se il primo a non rispettare quegli ideali racchiusi nella bandiera che aleggia in ogni Caserma del Paese è proprio lui.

Un manifesto proselito, che cerca consensi calpestando diritti umani, che dimentica la dignità in nome di promesse elettorali e che trova il suo fulcro in quel sorrisino di sfida, che opera imitando il tipico fare minaccioso del bulletto da bar con spinte da capopopolino. Patetico. Ma pericoloso.

La vicenda della nave Diciotti che sta tenendo tutti con il fiato sospeso, non è sola una vicenda è una lezione. Una lezione che insegna che non c’è fine al peggio e che quel peggio che pensavamo impossibile da realizzare, invece, esiste e travalica ogni limite.

 





(26 agosto 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

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