di D.S. #Economia twitter@gaiaitaliacomlo #Spread
L’economia italiana va a gonfie vele mentre si dà la colpa agli altri e in Italia succede un casino dopo l’altro tra un selfie a un funerale e un altro, con un tweet giocherellone di qua e un altro che contiene una minaccia di morte di là nel tragico balletto sull’orlo degli Inferi, quelli seri, quelli che si scontano in vita, che gli Italiani hanno deciso di ballare fino in fondo. Almeno pare.
Non è un giornale di opposizione al governo a scrivere che l’economia precipita e c’è poco da stare allegri, ma l’organo ufficiale del governo, la Pravda del pentaleghismo, il giornalissimo di Travaglio, noto anche come Il Fatto Quotidiano.
Il titolo dell’articolo firmato da Mauro Del Corno il 19 agosto scorso è assai eloquente “Spread, investitori esteri in fuga e i Btp pagano tassi d’interesse sempre più vicini a quelli dei titoli greci”. L’occhiello lo è ancora di più: “Siamo arrivati al punto in cui analisti come quelli di Société Générale considerano Atene un’alternativa più sicura ai bond di Roma. La Grecia sarà di nuovo sui mercati dal 2019. Per ora l’acquisto di obbligazioni elleniche avviene solo tra banche. Nel frattempo però lo spread tra titoli a 5 anni italiani e greci si è ridotto dai 300 punti di marzo agli attuali 100 punti”. Tutto questo mentre Casalino, portavoce del presidente del Consiglio organizza la claque degli applausi orchestrati in chiesa a Genova ai funerali di Stato delle vittime del crollo del viadotto Morandi e mentre ad Anna Ascani, deputata PD, giungono minacce di morte per avere rivelato una fake news e un profilo fake su Twitter. Capite bene che questo è un paese completamente impazzito.
Prosegue Il Fatto Quotidiano (questo il link all’articolo originale):
I capitali esteri se ne vanno e lo spread, inesorabile, sale (…) In circa tre mesi il rendimento di un titolo decennale italiano è più che raddoppiato, collocandosi ormai sopra al 3%. La differenza di rendimento rispetto al corrispondente titolo tedesco (…) è passato da 110 a circa 290 punti. Un trend tutto italiano. La differenza di rendimento tra Btp ed equivalenti titoli spagnoli, ha toccato quota 172 a favore di bond iberici, il gap più ampio dal 2011. In questi 3 mesi l’incremento degli interessi sui titoli spagnoli è risultato infatti irrisorio mentre quello italiano è stato notevole (…) in questo momento, il nostro Paese è il sorvegliato speciale sui mercati. A maggio il costo medio sul debito italiano (ossia l’interesse medio pagato dallo Stato sui titoli di tutte le durate) era di circa l’1%. Oggi siamo all’1,6%. Se si prova a traslare questa differenza sulle emissioni che sono in programma nel 2019, solo per rinnovare i titoli che arrivano a scadenza, circa 280 miliardi di euro, si scopre che dovremo spendere almeno 1,5 miliardi di euro in più in interessi, una sorta di tassa aggiuntiva che grava su tutti noi. Il conto naturalmente potrebbe essere più basso se i rendimenti italiani ricominciassero a scendere. Ma potrebbe essere ancora più salato se le cose dovessero peggiorare (…) molti fondi che avevano “in pancia” quantità significative di titoli italiani, hanno visto improvvisamente esplodere il livello di rischio complessivo del proprio portafoglio (…) vendono per rientrare nei loro parametri, oppure, se progettavano di comprare, aspettano. Dallo scorso maggio il Tesoro è dovuto scendere in campo per comprare titoli sul mercato già 3 volte da maggio allo scopo di fornire liquidità ad un mercato altrimenti asfittico. Siamo arrivati al punto in cui analisti come quelli di Société Générale considerano i titoli di stato greci un’alternativa più sicura ai bond italiani. Atene sarà di nuovo, a tutti gli effetti, sui mercati dal 2019. Per ora l’acquisto di bond ellenici avviene solo tra banche. Nel frattempo però lo spread tra titoli a 5 anni italiani e greci si è ridotto dai 300 punti di marzo agli attuali 100 punti. In altri termini l’equivalente greco di un Btp quinquennale italiano paga solo l’1% in più di interessi. Gli analisti di Bank of America ritengono che l’attuale livello dello spread italiano non sia sostenibile nel lungo termine. E prefigurano due scenari. Il primo, nel caso di una legge di bilancio che non impatti sostanzialmente sul deficit, un ritrovato interesse verso i Btp e una discesa dello spread verso quota 170. Il secondo, nel caso di una finanziaria poco attenta alle casse pubbliche, una corsa del differenziale fino a 400 punti. Molti analisti concordano, infine, nel ritenere un rendimento del 3,5% sui decennali come lo spartiacque tra sostenibilità o meno del debito nel lungo termine… segue
Capite perché qualcuno, solo pochi giorni fa, prefigurava uno scenario economico assai complicato, con spread alle soglie dei 500 punti, a partire da fine agosto? Perché i mercati si aspettano a settembre decisioni vere, e non fake decisions come quelle degli ultimi tempi, decise ( o meglio non decise) dal rivoluzionario governo sovranista del pentaleghismo filo-putin e tutto statalizzazioni a fini propagandistici. Altro che applausi orchestrati in Chiesa. Se l’economia salta in aria, pagheremo tutti noi. Non certo loro che stanno lì senza nessun tipo di programmazione economica. E se lo scrive addirittura Il Fatto Quotidiano vuol dire che la faccenda è seria.
Dunque i nemici degli Italiani sono i migranti e gli stranieri: così mentre voi, e loro, credete a queste mistificazioni che soddisfano la vostra pancia i veri problemi Italiani – un’economia fragilissima, un’assoluta e cieca impermeabilità ad ogni cambiamento, l’incapacità di innovare, un conservatorismo cieco ed insensato, il non volere uscire dalla piccola azienda famigliare, il rifiuto delle tecnologie che non siano ad uso di pettegolezzo o di selfie, tutto unito alla tendenza di dare il voto al primo Messia demente che si mette a gridare per la prima piazza di paese “io vi salverò” – configurano un futuro nel quale c’è veramente poco da stare allegri.
Ma tanto che importa: presto spunterà qualcun altro che si acchiapperà i voti di coloro che delegano sempre perché non vogliono responsabilità: c’è stato Berlusconi, c’è stato Renzi ed ora c’è il Pentaleghismo. Poi cosa ci sarà?
(20 agosto 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata