di Redazione #Firenze twitter@gaiaitaliacomlo #Economia
Deve costare a Il Fatto Quotidiano scrivere che la faccenda di Banca Etruria non è poi proprio quella sulla quale era stato montato un casino politico ingiustificabile, ma giustificato dal fine, che il quotidiano travaglino si guardava bene dal rendere noto, e che la situazione nella quale si trovava la banca toscana “era nota alla Consob dal dicembre 2013 e quindi le sanzioni comminate ad amministratore e sindaci per le supposte mancate informazioni contenute nel prospetto dell’aumento di capitale di fine 2013 sono frutto di un procedimento avviato tardivamente, quindi da annullare”. Ecco la decisione, e le sue motivazioni, con la quale la Corte d’Appello di Firenze ha cancellato alcune delle multe emesse dall’authority di Borsa nel 2017.
La decisione, nello specifico, riguarda l’appello presentato dagli ex sindaci di Banca Etruria – Massimo Tezzon, Paolo Cerini, Gianfranco Neri e Carlo Polci – nonché l’ex amministratore Andrea Orlandi e segue una sentenza del tutto analoga con cui lo stesso Tribunale ha annullato un’analoga sanzione verso un altro ex consigliere, Alberto Bonaiuti. I giudici hanno accolto la tesi di amministratori e sindaci secondo cui la Consob avrebbe esercitato tardivamente il suo potere sanzionatorio, oltre il termine di 180 giorni.
(10 agosto 2018)
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