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E’ iniziata la caccia all’immigrato e al nero, quando daranno la caccia ai vostri figli per le loro idee forse vi sveglierete

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di E.T. #odiorazzista twitter@iiiiiTiiiii #politica

 

 

L’Italia sta sprofondando, esattamente un secolo dopo, nel sonno della ragione che ha generato ciò che sappiamo: Dopo essersi affidata cent’anni fa ad un omuncolo che faceva l’occhietto a Hitler, oggi si è invaghita di un altro che va a braccetto con Putin e con una cosa indefinita, ma pericolosa, come il M5S. Ci sono responsabilità per questa situazione che sono tutte politiche, ed altre invece che sono anche dei cittadini con diritto di voto. In primis di quelli che si sono rifiutati di andare a votare o di quelli che li intervisti e no guardi a mè di politica non me ne parli che non ne capisco niente poi di quelli che sono stati zitti e continuano a tacere. Quella che sta zitta è la gente più pericolosa. E’ un detto africano. Che detto in questo contesto sembra una battuta.

Un senegalese 19enne è stato pestato e insultato a Palermo qualche giorno fa, al grido di “Tornatene al tuo paese, sporco negro” da tre maschiacci di quelli che prima picchiano e poi picchiano perché per ragionare non hanno i mezzi. Uno degli aggressori sarebbe un trentaquatrenne di Partinico ora denunciato per lesioni con l’aggravante dell’odio razziale. Degli altri due ¿Quien sabe? E’ stato poi il caso del marocchino 43enne che individuato come “potenziale pericolo” da non sappiamo chi e non sappiamo come, cioè sappiamo benissimo che ci sono personaggi che hanno deciso di farsi le loro ronde e di improvvisarsi giustizieri, fuggito sulla sua auto perché inseguito, è poi finito fuori strada. Il 43enne marocchino, a parte avere subito il trauma dell’incidente, subiva anche le botte di due tipi ora agli arresti che pare piangano la loro insensatezza essendo accusati di omicidio preterintenzionale dato che si erano messi sulle tracce dell’uomo perché lo ritenevano un ladro. Loro sono due quarantenni. Il marocchino di anni ne aveva 43. E’ morto. Il successo ad Aprilia. Dalla ricca e becera provincia del nord viene invece la notizia dell’assalto a Moncalieri alla discobola italiana Daisy Osakue avvenuta nella notte del 30 luglio proprio sotto casa sua. La straordinaria [sic] impresa è stata “realizzata” da un gruppo di giovani. Daisy Osakue è una componente della nazionale azzurra di atletica, discobola di assoluto valore. E’ primatista italiana under 23 con 59,72. L’hanno scambiata per una prostituta e per questo l’hanno aggredita e colpita in piena faccia mentre rincasava. Maschiacci.

Daisy Osakue, operata ad un occhio, rischia di non poter partecipare ai Campionati Europei di Berlino che si aprono il 6 agosto.

I partiti di governo, tutti e due, preoccupati di far eleggere il presidente della Rai a loro gradito e di far trapelare la notizia che Trump avrebbe detto a Conte: “State facendo un lavoro straordinario” (naturalmente non ha detto quale, perché del gran lavoro dall’insediamento del governo non se n’è visto, ma la fake news passa anche attraverso  la fake news), evitano accuratamente di parlare di razzismo e danno la colpa alla sinistra: il messaggio deve avere un suo sinistro fascino se una povera donna questo pomeriggio, l’ho sentita con le mie orecchie, ripeteva che “la colpa delle aggressioni ai negri e ai diversi [sic] è del PD che li ha imposti al paese”. Uno dei figli di questa poveraccia è omosessuale e nella sua vita ne ha subite di tutti i colori; lo raccontiamo tanto per farci insieme due risatine sulla portata feroce dell’umana deficienza, consolati dalle affermazioni di Luigi Di Maio che dice “Non c’è nessun allarme razzismo, solo strumentalizzazioni” subito stemperate dal buon Roberto Fico che afferma invece “Anche un solo atto di razzismo va condannato”, ma questi se la cantano e se la suonano per fare felici le due correnti del M5S e tenere insieme il partito che non c’è e che pur non essendoci – misteri d’Italia! – è il primo partito dallo scorso 4 marzo.

Dichiarazioni di politici, madri imbecilli e presidenti pel di carota decidono anche il destino dell’italo-senegalese cacciato dal pronto soccorso di Roseto in Abruzzo accompagnato da un caloroso “Vai via questo non è l’ufficio del veterinario”, avvenimento tacciato prontamente di “propaganda”. Non sappiamo di chi, ma nostra no di certo.

Ecco quattro, magari anche cinque, parole in libertà sugli ultimi accadimenti di questo nostro Bel Paese, sconvolto dalla calura estiva che fa impazzire la gente dove non c’è razzismo e gli Italiani di origine africana e i migranti vengono pestati per propaganda.

Qualcuno ci spieghi quale tipo di propaganda.

Noi ciò che vediamo è che le parole irresponsabili di un tribuno e del suo sodale di governo hanno dato la stura alla caccia all’immigrato e al nero. Ricordatevi di questi giorni di luglio voi che siete indifferenti a tutto e parlate di propaganda e di colpe agli altri – perché c’è sempre qualcun altro a cui dare la colpa – nel momento in cui cominceranno a dare la caccia ai vostri figli per le loro idee politiche o per come fanno l’amore. Quel giorno forse, ma è lecito dubitarne, vi sveglierete.

 

 




 

(30 luglio 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

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