di Giancarlo Grassi #sondaggi twitter@gaiaitaliacomlo #travaglio
Gira da qualche giorno, commentato anche da siti che di sondaggi si occupano, un sondaggio di Izi per Il Fatto Quotidiano che pretende di consigliare al PD cosa fare del suo futuro e in quale direzione andare. Il sondaggio è realizzato tra gli elettori del centro sinistra e si ha la sensazione, scorrendolo, e non stiamo discutendo della veridicità dei dati che propone, ma dell’uso che il committente e luoghi amici ne stanno facendo, che la lettura che se ne offre sia più ad uso di Travaglio, del suo quotidiano e dei suoi lettori che degli elettori del PD o del popolo che in quell’area si riconosce.
Il sondaggio parte dall’insoddisfazione degli elettori PD che a gran voce, secondo quanto riportato anche da Termometro Politico, chiederebbero un cambio della classe dirigente del partito, arrivando persino ad ipotizzare, anzi a consigliare, un cambio del nome – basandosi anche su una specie di sondaggio realizzato da Alessia Morani via social su un possibile cambio di nome del partito – la trasformazione del PD in Movimento, forma partito tanto cara a Travaglio, e varie altre ipotesi confezionate ad usum travagliorum, o meglio ad uso dei lettori del quotidiano più autorevole che c’è.
I consigli che arrivano dal sondaggio, perché i sondaggi realizzati per Il Fatto Quotidiano come ogni buona parabola indicano la via, più che fotografare un momento che cambia dal momento successivo, testimoniano che le proposte di Calenda non piacciono al popolo del partito, che Renzi è inviso agli elettori PD (ci saranno primarie entro breve, staremo a vedere), che Gentiloni è il preferito seguito da Nicola Zingaretti con l’ex premier Renzi distaccato al 12% dei consensi. E trattandosi del Fatto è davvero difficile ipotizzare un risultato diverso, con tutto il rispetto per Izi che lo ha realizzato su un campione di 1084 persone.
Non sarà mai troppo tardi quando i giornalisti italiani che si sentono anche statisti e che pretendono di pilotare la politica, capiranno che la loro utilità, per come stanno le cose, è assai vicina a quella di un cadavere che almeno feconda la terra nella sua immobilità. Da quando abbiamo memoria non c’è stato un solo momento politico nel quale non ci sia stata una corporazione di scrivani che non si sia schierata da una parte o dall’altra per prendere poi parte al sacro gioco delle spartizioni. Anche questo sondaggio, o meglio la sua interpretazione, è funzionale al disegno di Travaglio che è a sua volta direttamente legato alla sua sfrenata ambizione e necessità di apparire il migliore.
Casaleggio sta scendendo in campo per decidere le nomine ai vertici dello stato. Vedremo se ci scapperà la poltrona che riteniamo ci scapperà. Saremo più che contenti di sbagliarci. Del resto per l’alfiere televisivo del Movimento 5 Stelle che ha costruito le sue fortune sulla distruzione del berlusconismo prima – dopo avere lavorato per i giornali di Berlusconi – e del renzismo poi, essendo venuto a mancare ogni ismo – essendo il M5S la morte di ogni opposizione travaglina possibile, qualcosa andrà pur fatto. Non si può certo lasciarlo senza lavoro.
(13 luglio 2018)
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