di G.G. #pentaleghismo twitter@gaiaitaliacom #Demasi
Questo paese sta vivendo uno dei momenti più straordinari della sua millenaria storia di imbecillismo. Lo vive grazie ad un esperimento politico creato sulle spalle dei creduloni, quelli che vanno dalle scie chimiche alle sirene che “sì, esistono!” allo sbarco sulla luna che non c’è mai stato ai vaccini che sono peggio dei virus. Un esperimento così riuscito da portare il partito dei creduloni, degli incolti, dei nullafacenti, al governo insieme al legafascismo xenofobo, tuttofobo e omofobo di un tribuno con pulsioni dittatoriali.
Ben gli sta, direte voi. Certo. A loro sì. Ma a noi non piace granché. E non ci piace nemmeno la storiella che andiamo a raccontarvi. Ricordate il teorico del “lavoro gratis” Domenico De Masi, quello del che bello lavorare gratis (basta che siano gli altri a farlo)?
Risulta che proprio gratis non ha lavorato. Next Quotidiano, scrive infatti che il lavoro – pagato benissimo, altro che gratis! – di De Masi ha contribuito, insieme alla virtuosità dei componenti il Movimenti dei Francescani, a far sballare i conti del M5S chiusi nel 2017 con 3 milioni 702mila euro di entrare e 4 milioni 413mila 429 euro. Non c’è male per gente che si propone, a parole, di rimettere a posto i conti dell’Italia e fa saltare anche i suoi.
Di questi 700mila e passa euro di passivo, si chiama così e significa andare in rosso, lo scriviamo per i miracolati del movimento, “assumono particolare rilievo i costi sostenuti per due distinte attività di studio e ricerca commissionate al Prof. Domenico De Masi”, il quale “si è avvalso di appositi team di ricercatori al fine di sviluppare specifici studi sull’evoluzione del settore turismo e del settore cultura nei prossimi anni e sino al 2030”, come spiega Laura Castelli che è quella che fa i conti in casa Grillo-Casaleggio.
Totalino spese per colui che insegna a lavorare gratis: 183mila 643 euro regolarmente iscritti alla voce “spese per studio e ricerca (…) in modo particolare, due distinte ricerche-studio rispettivamente sull’evoluzione del turismo e della cultura nel prossimo futuro” commissionate a De Masi e alla sua squadra di ricercatori. La voce comprende anche “altre attività di approfondimento commissionate attraverso due distinti sondaggi ad Ipsos su tematiche ed iniziative legislativo-parlamentari”.
De Masi aveva “lavorato gratis” anche nel 2016. Un benefattore.
(20 giugno 2018)
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