di Giancarlo Grassi #politica twitter@gaiaitaliacom #governo
Matteo Salvini è riuscito a dire ciò che non pensavamo avrebbe detto. Dalle reti Mediaset che hanno compassionevolmente trasmesso l’autocelebrazione, il nuovo ministro dell’Interno ha ricordato i suoi 28 anni in Lega dopo averne preso la tessera a 17 anni affascinato dai valori di onestà, rettitudine e coerenza del partito di Bossi e Maroni. Salvini, nuovo ministro dell’Interno, non ha citato – non è colpevolezza è l’orgasmo del momento – tra i valori della Lega la triste storia della sua famosa banca, radio nazionali, i costi di un quotidiano, ha dimenticato i famosi diamanti dalla Tanzania, le condanne al Trota e al di lui padre, il tesoriere indagato, gli affarucoli della famiglia Bossi e quei famosi 49 milioni che la Lega deve allo stato. Notiziola di cui, dal 4 marzo, si è persa ogni traccia su ogni quotidiano. Insomma una storia gloriosa.
Non si spiega perché Salvini non ne parli.
Un paio d’ore dopo le elaborate dichiarazioni di Salvini semplicisticamente lanciate al volgo, il presidente del Consiglio Conte che non ha ancora giurato, si rivolgeva ai lavoratori in sciopero dicendo loro: “Dovete fidarvi del governo” avendo quello stesso governo che ancora non ha giurato, dato prova di serietà, rettitudine e soprattutto coerenza di intenti nelle ultime tre ridicole settimane.
Nicolás Maduro è sempre più dietro l’angolo.
(1 giugno 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)