di Lorenza Morello #lorenzamorelloce twitter@gaiaitaliacom #radiomorello
“In un Paese alla deriva e consegnato al qualunquismo da parte di una classe politica intossicata dall’uso distorto del potere, stasera, dopo molto tempo, è rinato in me l’orgoglio di essere italiana. E questo lo devo al Presidente Mattarella”, non ho potuto fare a meno di esprimermi in questo modo quando radio e tv nazionali hanno cominciato ad interpellarmi via telefono dopo la rinuncia di Giuseppe Conte alla formazione di un governo, e a seguito delle dichiarazioni del presidente della Repubblica intervenuto per spiegare agli Italiani cosa è effettivamente successo. Non sono state solo dichiarazioni a caldo perché il Presidente Mattarella, con la sua dichiarazione di rara integrità, ha ridato dignità ad un Paese depauperato dalle cause anzidette, e ha altresì dimostrato di essere un profondo conoscitore della Carta costituzionale, interpretando a pieno la ratio dell’art. 92. Il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non può subire imposizioni. Questa non è una interpretazione, è la legge. E così è accaduto stasera. Se le forze politiche che invocano l’impeachment avessero anche solo la minima preparazione, prima di proferire parole di tali gravità dovrebbero percepire il profondo vulnus istituzionale che tali dichiarazioni possono provocare. Se domattina davanti al Quirinale assisteremo a qualsivoglia forma di assembramento, sia essa una manifestazione a favore dell’unico esponente che in questo momento merita la stima unanime e coesa di tutti gli italiani: il Presidente Mattarella. Che nelle ore buie di questa Repubblica ha saputo difendere la nostra dignità tanto dalle idiosincrasie delle schegge impazzite interne quanto dai tabloid tedeschi su cui ho già ampiamente commentato, anche dalla mia pagina Facebook.
(27 maggio 2018)
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