19 C
Roma
11.9 C
Milano
Pubblicità
Roma
cielo sereno
19 ° C
19.6 °
17.9 °
61 %
7.2kmh
0 %
Ven
18 °
Sab
17 °
Dom
14 °
Lun
14 °
Mar
15 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeCopertinaElezionibis 2018 o del dramma dei parlamentari di un paese dove non...

Elezionibis 2018 o del dramma dei parlamentari di un paese dove non si fa in tempo ad avere una poltrona che tocca lasciarla

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP
foto Facebook

di Daniele Santi #elezionibis twitter@gaiaitaliacom #politica

 

 

Non c’è giustizia in questo paese. Non c’è. Non si fa in tempo a trovare una poltrona da quisquilie come 15mila euro al mese o giù di lì che già tocca tornare a votare e non si sa nemmeno se ci riconfermano. E’ un problema serio, perché già la cifra è considerevole. Quando poi la percepisci senza fare un accidente è anche più piacevole. Se te la sei sudata infilandoti nel partito dei “Signorsì” perché c’hai famiglia e te la vedi scippare perché non c’è una maggioranza in parlamento è un problemino. Soprattutto per i leaderini politici da due scudi. Come certi stipendi…

Dunque ecco il vero dramma delle elezionibis prossime venture: si sono ammazzati per essere più realisti del Re ed entrare in parlamento a qualsiasi costo e a tutti i costi ed ora, se le cose non vanno come devono andare, eccoli di nuovo con le natiche scoperte, il conto in banca pure senza nemmeno avere imparato quanto fa uno + uno. Che in casa cinque stelle non fa sempre due. A volte fa anche cinque. L’importante è che sia scritto sul sacro blog.

Di Maio ed i leader dei partiti tutti hanno un problemino di nessun conto: i loro parlamentari. Nessuno vuole lasciare sì prestigiosa, ghiotta e remunerativa poltrona senza puntare almeno un po’ i piedi. In più i segretari onnipotenti dell’asse pentaleghista che vogliono il potere a tutti i costi continuano a fissare date di elezionibis ad uso dei loro adepti – l’ultima è l’8 luglio – senza considerare che la decisione della data in cui si andrà a votare spetta esclusivamente al presidente della Repubblica. Sta scritto su quella costituzione che nel 2017 non hanno voluto cambiare perché sarebbe stato il trionfo di Matteo Renzi e non potevano permetterselo. Fosse passata quella riforma ora le cose sarebbero diverse. Non staremmo qui a pagare la cialtroneria in parlamento con l’Italia bloccata da tre mesi, il Def che se non si approva è esercizio provvisorio e sono cazzi, e non assisteremmo al giochino al massacro dell’ammazziamo politicamente Berlusconi e Renzi e dell’Italia chi se ne importa tanto programmi fattibili non ce n’è.

Un vero dramma sociale quello dei poveri parlamentari eletti per dire “sì” e stare zitti, pena l’espulsione, in cambio di un lauto stipendio che si ritroveranno ad avere detto “sì” e non avere più lo stipendio. Altro che i bisognosi e la povera gente di cui vaneggiano Di Maio e Salvini

 

 





 

(7 maggio 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo coperto
7 ° C
8.9 °
6.7 °
83 %
1.8kmh
100 %
Ven
7 °
Sab
5 °
Dom
7 °
Lun
10 °
Mar
7 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE