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… e poi sarà colpa del PD

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foto: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

di Giancarlo Grassi #senzadime twitter@gaiaitaliacom #governo

 

 

E’ strabiliante vedere come gli accordi contronatura siano quelli che vanno più veloci. Succede anche a molti matrimoni la cui metà maschile, pur preferendo gli ometti, con i quali continua ad infrattarsi nottetempo e con insopportabili sensi di colpa, ma sempre con la spada in mano, sposa i dettami sociali più che la moglie, costruendo una relazione contronatura.

Trovo stupefacente vedere come, sia Roberto Fico che Maurizio Martina, siano impegnati in fingere che vadano avanti le trattative per un governo che durerà forse sei settimane – spero proprio di sbagliarmi – e la colpa del cui fallimento sarà fatta cadere interamente sul PD. Il M5S non può fare un governo da solo: è un partito di incompetenti, incolti, impreparati, il cui italiano è a livello di quello dei miei nipoti che vanno alle scuole medie, la cui preparazione istituzionale è simile a quella della cameriera straniera che dice tre parole d’Italiano e che non hanno idea di cosa sia un governo. Sono rivoluzionari che possono essere di destra, di sinistra, di centro, cambiare idea ogni due minuti, ricambiarla subito dopo, dire sì, dire no, dire forse, farla in terra, lasciarla lì e poi dare la colpa a te: sono, in soldoni, gli Italiani. La loro manifestazione più veritiera. Quegli ingovernabili che sono sempre stati governati nell’unica maniera possibile: prendendoli per il culo.

Dunque ciò che succederà è che il governo-aborto magari partirà anche lancia in resta, ho moltissimi dubbi in proposito, ma c’è una prima domanda: chi lo guiderà? Luigi Di Maio? Difficile che il PD possa accettarlo come capo del governo. Roberto Fico? Difficile che Luigi Di Maio possa calarsi i pantaloni e dire all’odiato avversario, fai tu… Dunque dovrebbe succedere qualcos’altro. Cosa sarà? Forse la ripresa dell’accordo appena ripudiato con la Lega (Di Maio dice una cosa e ne fa un’altra, dovrebbe ormai essere noto) o un governo istituzionale, o del Presidente, come volete voi, che traghetti il paese verso una nuova orribile legge elettorale fregandosene anche stavolta del fatto che gli italiani preferiscano il maggioritario. In tutto questo sorprende che in questa fase così delicata, con il Governo ancora in mano a Gentiloni e ai suoi ministri, quindi a guida PD, sia il M5S che il partito di Martina tacciano su una cosa così delicata come il DEF, che sta per essere presentato e che rappresenterà le indicazioni economico-programmatiche per il futuro dell’Italia e che, paradosso dei paradossi, viene presentato dal governo uscente e non da quello nuovo. Perché? Ma perché il M5S non ha un programma che gli permetta di governare. O meglio, avendone cambiati tre fregandosene di quelli che hanno votato il primo sul Sacro Blog, non ha un programma ed ha bisogno di un partito che un programma ce l’abbia (nemmeno la Lega ce l’ha: a meno che non sia l’odio). Potrà così fare opposizione dal governo ed incolpare il partner di governo – quale vittima sacrificale migliore del PD? –  di fare opposizione al governo dal governo.

Dunque aspetto con ansia, e molta voglia di farmi due risate, la direzione del PD del 3 maggio (dove i renziani faranno a pezzi Martina) e il voto online degli adepti del Sacro Blog che, se esistono sul serio, faranno a pezzi Di Maio mentre se avvallassero l’accordo significherebbe che non esistono.

Nel frattempo noi che abbiamo senso dell’umorismo ci godiamo il silenzio della macchine da insulti targati 5Stelle alle quali pare che Rocco Casalino, quello che “Hai mai provato a portarti a letto un rumeno?”, e della “povertà che puzza”, per questo meglio fare di tutto per uscirne, abbia dato ordini di silenziarsi fino a nuove indicazioni e aspettiamo nuove e più divertenti puntate della esilarante saga a 5Stelle e della loro voglia di dittatura travestita da rivoluzione pacifica. Quella voglia che fa votare norme che vietino a volgari chiappe sudatticce di poggiarsi dove abitarono le auguste terga raggiche.

Qualora poi vogliate unirvi a me nello sbellicarvi dalle risate, eccomi invitarvi a godere delle favolose immagini del cittadino comune con tinte francescane assurto alla Presidenza della Camera – quel Roberto Fico di cui sopra, di cui alla foto – che, lasciato da parte l’autobus perché non si sa mai dove finirà Atac visto come la tratta la sua Sindaca e sodale, sfila per le strade di Roma a piedi, con una scorta di una trentina di persone pagate dai contribuenti, quasi fosse la Regina Elisabetta II (che almeno dello sfarzo non fa mistero) salutando la folla (folla?). Uno spettacolo indecente.

 




 

(27 aprile 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




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