di G.G. #Modena twitter@gaiaitaliacom #razzismoarovescio
La città di Modena continua ad offrire la sua mostra itinerante “Guardate come sono bravi gli immigrati che lavorano per noi” facendosene pubblico vanto con comunicati stampa, come se lo spettacolo offerto avesse una sua decenza. Protagonisti della nuova tappa della mostra itinerante sul rispetto dell’essere umano in quanto tale, un “altro gruppo di richiedenti asilo ospiti dei Cas di Modena che ha ripulito da foglie e rifiuti il parchetto di via Newton insieme ai volontari del Quartiere 4. Con rastrelli e colori” (colori? un po’ di decenza…) “gruppi di stranieri richiedenti protezione internazionale hanno ancora una volta affiancato i volontari del quartiere in attività volte a rendere più pulite alcune zone della città e a migliorare la coesione sociale”, come recita il comunicato stampa giunto in redazione.
L’evento culturale [sic] che sancisce la bontà dell’immigrato agli occhi del razzista che non sa di essere razzista, è avvenuto nella mattinata del 23 aprile. Protagonisti della triste storia una decina di ragazzi beneficiari di progetti di accoglienza per richiedenti protezione internazionale, coordinati dal Centro Stranieri del Comune di Modena, che hanno ripulito un parchetto da foglie secche, rifiuti abbandonati, rami e hanno pulito i vialetti del parchetto molto frequentato dai residenti, che sono quindi coloro che lo sporcano.
La triste storia di servi e padroni travestita da buonismo ed integrazione, parte delle tristissime storie travestite della quale Modena è abile venditrice, aveva avuto un’altra tappa sabato 21 aprile quando altri ragazzi richiedenti protezione internazionale avevano affiancato genitori ed insegnanti delle scuole San Geminiano di Cognento nella tinteggiatura di aule del plesso scolastico (vedi foto dalla quale si evince che “affiancare” è solo un ossimoro).
Non appena avremo notizia, dai solerti uffici stampa comunali, di una nuova opera buona delle associazioni di volontariato della sempre più grassa cittadina emiliana, ve ne daremo notizia, certi che anche voi vorrete godere di un nuovo capitolo della mostra itinerante “Guardate come sono bravi gli immigrati che lavorano per noi”, il cui sottotitolo è “…facendo ciò che noi diciamo loro di fare”.
Per di più ve la raccontano gratis.
(23 aprile 2018)
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