di Daniele Santi #lgbtqi twitter@gaiaitaliacom #gaypride
Marco Travaglio è un uomo che ha così tante facce da confondersi persino di fronte allo specchio del bagno ed ha così tante opinioni da non sapere mai quale scegliere. S’imbroglia da solo, nel senso napoletano del termine, che sta per “si confonde”. Cambiando cangiantemente opinione a seconda della convenienza politica, del momento e della popolarità che ne può derivare, Travaglio – omaggiato da un dio incosciente e senza il dono della preveggenza del dono della scrittura limpida e pungente – ora se la prende con il ritiro dei patrocini ai Gay Pride da parte di alcun amministrazioni.
Comuni e Regioni contro il Gay Pride: la Firenze del Pd e la Lombardia leghista ritirano il patrocinio, con Genova, Trento e Novara. Omofobia a larghe intese #FattoQuotidiano #20aprile pic.twitter.com/dKN4nKpkTP
— Marco Travaglio (@marcotravaglio) 20 aprile 2018
Parte dalla Firenze del PD di Nardella, per passare attraverso la città di Genova, la regione Lombardia, le province di Trento e Novara, tutte – Firenze a parte – governate da quella Lega Nord che è l’attuale unico possibile partner di governo del M5S del quale Travaglio è il cieco ed opportunista nume giornalistico tutelare e che nel suo programma, quello firmato online da un ventimila fanatici e poi cambiato con un altro programma all’insaputa di questi ultimi, di diritti civili e di questioni LGBT si è ben guardato dal parlare. E’ quel M5S che Travaglio sostiene e che ha votato contro le Unioni Civili, la cui sindaca Virginia Raggi rifiuta dal 2016 di incontrarsi con le associazioni LGBT della Capitale, che a Torino ha devastato il più importante festival del Cinema a tematica omosessuale del mondo barattandolo con una fotocopia gestita da un gruppuscolo di egopatici senza nessun senso dell’arte né della parte.
Ha dimenticato, il buon Travaglio, il Dolomitipride e tutte le altre volte nelle quali il patrocinio ad un Gay Pride è stato ritirato e lui era impegnato, forse in tivù, forse a farsi applaudire in teatro, e non si è fatto carico della questione.
Chissà come mai, forse per qualche click in più sulla sua testata, forse perché Nardella ha detto no (come se fosse la prima volta), ora la notizia diventa così importante. Forse perché la montante omofobia garantisce di nuovo qualche copia venduta in più ed un aumento delle visualizzazioni delle pagine? O forse per una specie di opposizione anti-leghista con conseguente invio di messaggio subliminale al M5S che rimane molto più omofobo e di destra del partito di Salvini? Travaglio si decida. Non si può essere tutto ed il contrario di tutto. Certo noi ci riferiamo ai comuni mortali e come tali ci esprimiamo.
(20 aprile 2018)
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