di Giancarlo Grassi #politica twitter@gaiaitaliacom #M5S
Il balletto del M5S attorno alla poltrona della presidenza del Consiglio continua, con il godimento di chi sa di essere l’ago della bilancia e di non essere disposto a cedere di un millimetro. Il governo, questi signorotti viziati ed incompetenti, non lo vogliono perché significherebbe sbugiardarsi da soli, e di rispettare i patti con i loro elettori non gliene frega niente, come dimostra la sostituzione segreta online del programma votato dai 20mila servi del Sacro Blog; ancor meno sembra importargli delle reazioni di chi li ha votati che gliene dicono di tutti i colori per le loro scelte possibili, perché di definitivo nel favoloso mondo a 5Stelle non c’è nemmeno la morte. Perché loro valgono.
Dunque assistiamo alle prese in giro della presidente Casellati, che hanno votat anche loro, ufficialmente perché persona super partes e di livello istituzionale adatto al basso livello 5Stelle, non ufficialmente per dare il contentino a Forza Italia e poter dire loro: la poltroncina l’avete avuta, ora zitti e mosca.
Con Berlusconi gli va male, perché nel centro destra comanda lui – vuoi perché ha i soldi, vuoi perché ha i soldi – nella coalizione di plastica che ha al centro il partito di plastica dell’uomo di plastica (fuori, perché dentro è d’acciaio) comanda Berlusconi e non ci sono grida di Salvini che tengano, dichiarazioni di Meloni che contino, apparizioni in televisione di Schifani che servano.
Così che il M5S si gode i suoi momenti di gloria e rilancia la possibile alleanza con il PD – non ci credete non faranno nemmeno quella, perché il gioco è chiarissimo. Attraverso il posizionamento anti-Forza Italia i pentastellati hanno staccato la spina alla Lega e a Salvini, staccata la spina al centrodestra (prima coalizione alle recenti elezioni) e rifiutato ogni possibile accordo si rivolgeranno al Partito Democratico e rifiuteranno ogni possibile proposta di accordo per poter tornare alle urne entro breve – con quale legge elettorale? Con il Rosatellum che rende ingovernabile anche una famiglia di due persone? – e poter incolpare la Casta di non avere voluto l’accordo nel tentativo di sostituire definitivamente la Casta e diventare la Casta, certi di arrivare alla maggioranza assoluta dei voti.
Considerando il sonno prolungato delle italiche menti non ci sembra nemmeno che la possibilità sia così remota.
Nel frattempo godiamoci la ridda di dichiarazioni incrociate. Per Danilo Tolinelli, eccelsa mente politica, ora capogruppo M5S alla Camera, avendo “Due giorni fa Martina” parlato “di 3 temi che stanno nel nostro programma” si riferisce al reddito di inclusione che il M5S chiama reddito di cittadinanza “una via di mezzo si può trovare”. Tolinelli, scrive Repubblica, dichiara anche che non ci sono pregiudiziali nei confronti di Matteo Renzi: “Non conta che ci sia Renzi o no in un patto di governo dove il Pd è vincolato a quanto scritto là, non è più questione di nomi ma di temi. Non c’è più una prospettiva di poltrone come in passato, le persone sono in secondo piano”.
Alla questione risponde indirettamente Debora Serracchiani dai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital: “Accordo fra Lega e M5S? Se oggi tutto il centrodestra vedrà la presidente Casellati, e se Di Maio avrà un confronto con Casaleggio, chissà che non ci sia una convergenza che ora non c’è” che aggiunge poi di trovare “non responsabile” il veto alla coalizione che alle elezioni ha preso più voti.
(19 aprile 2018)
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