di Emilio Campanella #spettacolo twitter@gaiaitaliacom #coccodrilli
Ti alzi, accendi la radio ed ascolti la notizia della morte di Milos Forman; al secondo Giornale Radio si aggiunge quella dell’amata Isabella Biagini. Al terzo, quello del pomeriggio, Forman e Biagini sono spariti e ci annunciano la scomparsa di Vittorio Taviani! Tutti insieme, pensi tu…
Milos Forman era Ceco, nato nel 1932 aveva quello spirito ironico e dissacrante che ha contraddistinto i primi film: L’asso di Picche del 1964 e Gli amori di una bionda del 1965, da poco rivisto, restaurato grazie alla Cineteca di Bologna. Taking Off, già americano ma esilarante e corrosivo, gli vale nel 1971, il Grand Prix della Giuria a Cannes. Poi sono i grandi successi internazionali, ma anche gli altalenanti risultati, dal punto di vista del rigore, pur con punte come Hair del 1979 ed Amadeus del 1984, entrambi legati al mondo dello spettacolo, seppure in maniera molto differente, ed in cui l’apporto della coreografa Twyla Tharp fu determinante. Altri film sono molto più noti, come: Qualcuno volò sul nido del cuculo, ma si tratta pellicole dal successo facile, in un certo modo. Forse non tutti sanno che i tre figli di Milos Forman, sono straordinari burattinai, teatranti di razza, che continuano lo spirito caustico e dissacrante di famiglia.
Di Paolo e Vittorio Taviani, coppia di fratelli registi dalla lunga filmografia, Vittorio ci ha lasciati ed ora tutti ripensiamo a quanti loro film abbiamo visto. Molto amato alcuni, discusso, amato un poco meno altri, ma visti e rivisti sempre con interesse. Dai tempi della collaborazione con Valentino Orsini, iniziando con: San Miniato, luglio ’44, cortometraggio del 1954, ad Una questione privata, del 2017, sono oltre sessant’anni di cinema! Ero molto giovane quando vidi: Sotto il segno dello scorpione (1969) e ne rimasi fortemente colpito, poi fu l’amatissimo: San Michele aveva un gallo del 1972, con un indimenticabile Giulio Brogi; Allonsanfàn, 1974: Mastroianni, Massari, Farmer, Betti, De Carmine! Con una colonna sonora memorabile di Ennio Morricone, alla prima collaborazione con i registi. Padre Padrone del 1977, Palma d’Oro a Cannes, La notte di San Lorenzo, 1982, che riprende il tema del loro primo documentario. Molti altri fino a: Cesare deve morire del 2014, Orso d’Oro a Berlino, straordinario lavoro su Shakespeare in carcere e l’interessantissimo: Meraviglioso Boccaccio del 2015. Un’altro capitolo del cinema italiano, temo si stia chiudendo.
L’ultimo ricordo, per la simpaticissima, solare, spiritosa Isabella Biagini, attrice cinematografica in moltissime commedie e che iniziò con un piccolo ruolo ne : Le Amiche di Antonioni. Volto noto della televisione anni sessanta, anche “dumb blonde” all’italiana, per niente stupidina, ovviamente; soubrette, presentatrice, imitatrice, ci ha lasciato presto, a soli settantaquattro anni, ma noi ragazzini degli anni sessanta, la ricorderemo sempre con affetto, in fondo era solo un po’ più grande di noi.
(16 aprile 2018)
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