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Si sentono padroni d’Italia e si riuniscono ad Arcore come se il 4 marzo non fosse successo niente

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di Giovanna Di Rosa #politica twitter@gaiaitaliacomlo #cdx

 

 

Il centrodestra di Salvini, Meloni e Berlusconi (in ordine di altezza) non ha trovato niente di meglio da fare che ripercorrere l’antico cerimoniale e si è ritrovato per una riunione nella quale decidere i destini d’Italia, nella reggia del re decaduto, ad Arcore. Si è trattato di un omaggio non tanto al sovrano coi soldi ed il 15% circa dei voti, ma di camminare sul sentiero conosciuto della finta unità e del finto riconoscimento al vecchio leader, nel senso di 82enne, che continua a comandare e a dare le carte, anche se il giornalismo italiano dice che comanda Salvini, che tanto piace al cieco e sordo elettore di centrodestra che grida al lupo per poter fare quello che gli pare.

pedissequi sono Meloni e Salvini ed il padrone è sempre Berlusconi, altro che storie. E’ così padrone che ci si riunisce nella sua villa, dove si parla alla sua tavola, si mangia il suo cibo, si respira la sua aria, ci si scalda con il gas pagato coi soldi dei suoi conti e, una volta usciti, si fa un comunicato congiunto dove si danno gli ordini sul destino dell’Italia. Più Berlusconi di così… Peccato che stavolta non li ascolti nessuno. Forse non si ascoltano nemmeno tra loro.

Al centrodestra, a Berlusconi e Meloni in particolare, deve essere sfuggito qualcosa di molto importante successo il 4 Marzo del 2018. L’accadimento molto importante non è il 32% abbondante al M5S, ma il fatto che un terzo degli Italiani che ha votato abbia detto “basta!”  ai giochetti di una politica giudicata vecchia, bugiarda, autoreferenziale, inutile, disonesta, giocata nelle stanze private dei capi e non nei cortili dei condomini. Coloro che pensano che con la vittoria del M5S non si cambieranno di molto le cose hanno ragione, ma il punto non è quello: il punto è che, chi il M5S lo ha votato, lo ha fatto perché ritiene che quella sia la politica del domani e lì hanno investito.

La risposta del centrodestra? Fare le loro riunioni ad Arcore ed uscire da Arcore, dalla reggia del sovrano biascicone ormai decaduto, dando ordini sul destino politico prossimo venturo dell’Italia. Senza un programma. Gli Italiani ne hanno pieni i coglioni e a queste balle non ci credono più.

Si tratta di una così palese dimostrazione di superficiale percezione dell’accaduto da non far gridare nemmeno allo scandalo; va inoltre considerato che il Gatto e la Volpe e la Fata Turchina sono specializzati nel raccontare di cambiamenti e poi non cambiare nulla. Loro si sentono investiti del potere a cui solo gli Eletti possono aspirare, perché in quanto esponenti di una destra che sarebbe indecente anche nel Cile di Pinochet, si sentono salvatori dell’Italia, ma i vent’anni di politica da Arcore hanno dimostrato che di salvatori dell’Italia, quando c’entra Berlusconi, ce n’è soltanto uno: il Presidente della Repubblica. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, basti guardare a come stava l’Italia nel 2011 con lo spread che da 173 punti arrivava il 30 dicembre a quota 528, con un incremento di 355 punti.

Ma gli elettori che dopo venticinque anni hanno continuato a credere al pericolo comunista, al miracolo berlusconiano, al problema dell’immigrazione – che c’è, ma riguarda tutto il mondo ed in Italia è provocato da una legge praticamente inutile che si chiama Bossi-Fini e che si deve alla Lega che ora grida contro gli immigrati; a coloro che amano la violenza verbale maschilista di Salvini, con Meloni muta come un pesce, sono molti meno di prima.

La grande fuga da Forza Italia e dal PD si è consumata con il trionfo del M5S che il Centrodestra unito continua a leggere come un incidente di percorso: “Siamo noi i vincitori, governeremo noi”. Governerà chi riesce a fare una maggioranza, signori. Questo recita la Costituzione.

Così mentre il PD continua a dilaniarsi al suo interno, ma in qualche modo ha recuperato una certa dialettica che dovrebbe servirgli ad uscire dall’adorazione del Segretario chiunque egli sia e sarà, e forse a recuperare la politica fatta nei circoli, nei quartieri e nelle città e possibilmente NON alla Leopolda, ecco il centrodestra a tripla trazione salvinmelonianberlusconiana (in rigoroso ordine d’altezza) recuperare il rito delle riunioni ad Arcore perché per loro, così come per il M5S con la Casaleggio Associati, il centro della politica italiana non è il parlamento, che evidentemente non riconoscono, ma le stanze private (in villa) di un imprenditore privato, ricchissimo, proprietario di televisioni, radio e giornali, che ha anche il coraggio di parlare di discriminazione e di gridare di essere una vittima di un sistema ingiusto e corrotto.

Questo è il centrodestra che detta condizioni all’Italia e agli Italiani: capite perché questo paese si avvicina all’essere fottuto ad ogni battito di ciglia e dovremmo tutti imparare ad ascoltare ciò che i ciarlatani dicono e non quanto lo gridano?

 





 

(8 aprile 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

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