di Giancarlo Grassi #giornali twitter@gaiaitaliacom #repubblica
Dunque Eugenio Scalfari, sommo Vate del giornalismo di ieri, di oggi e anche di domani, ha intervistato il papa argentino con il quale va spesso a pranzo, pare, ed ha pubblicato una serie di dichiarazioni virgolettate attribuite al capo di Stato vaticano sul quotidiano Repubblica. Per la terza volta il Vaticano è stato così costretto a smentire le dichiarazioni attribuite a Bergoglio da Eugenio Scalfari dicendo che si tratta di ricostruzioni “personali” ricavate da un’udienza privata, che forse tale sarebbe dovuta rimanere.
In particolare il comunicato stampa vaticano precisa che “Quanto riferito dall’autore nell’articolo odierno è frutto della sua ricostruzione, in cui non vengono citate le parole testuali pronunciate dal Papa. Nessun virgolettato del succitato articolo deve essere considerato quindi come una fedele trascrizione delle parole del Santo Padre”. E’ la terza volta in pochi anni.
Eugenio Scalfari, al quale è sempre piaciuto frequentare i potenti della terra, chiacchierarci e poi tirare fuori dalle chiacchierate quello che gli conveniva – gli successe anche con Craxi che lo fece eleggere in parlamento negli anni ’60 quando il buon Eugenio era dentro una brutta storia di diffamazione che poteva costargli carissima, lo salvò l’immunità parlamentare contro la quale si scagliò poi ai tempi di Mani Pulite quando fu Craxi, che l’aveva messo in lista a Milano e Torino, ad essere in brutte acque – deve avere probabilmente una specie di disturbo comportamentale, niente di patologico naturalmente, che non gli permette di resistere alla tentazione di scrivere di cose che vengono dette in modo informale, deformarle un tantinello – perché non c’è nulla che qualcuno dica che Scalfari non possa riscrivere meglio – e farne un notizione pronto per essere smentito.
In diverse occasioni, del resto, Eugenio Scalfari ha dichiarato di non registrare le interviste e di affidarsi alla sua memoria, essendo scalfariana evidentemente prodigiosa, perché quello è stato il metodo di lavoro per 50 anni.
La chiacchierata spacciata per intervista da Scalfari e smentita come tale dal Vaticano, si era svolta “al pianoterra del palazzo di Santa Marta in Vaticano, dove il Papa vive e riceve gli amici”. E poi ci si chiede da dove vengano i vizietti giornalistici e la vanità di Marco Travaglio. Del resto l’anziano Scalfari si è trasformato con il tempo da giornalista in divinità e deve sembrargli perfettamente normale tradurre, per il volgo, le parole di colui che i cattolici vogliono essere la voce del loro dio.
(30 marzo 2018)
©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)