di Giancarlo Grassi #blablabla twitter@gaiaitaliacom #Elezioni2018
Se diamo un’occhiata a Google Trends scopriamo che nei giorni scorsi la ricerca relative a “reddito di cittadinanza” hanno avuto un picco clamoroso, per quanto non inaspettato, soprattutto in Italia (pubblichiamo qui sotto le tabelle relative). Non stupisce nemmeno più di tanto: ci sono zone d’Italia dove la promessa di assistenzialismo, funziona così dai tempi della Democrazia Cristiana, ha dato i suoi frutti. Lo chiamavano voto di scambio, la Lega li chiama scansafatiche, il M5S “reddito di cittadinanza”.
Il “reddito di cittadinanza”, nei termini in cui è stato promesso, costerebbe a chi l’ha promesso, secondo qualcuno, una cifra vicina ai 30 miliardi di euro. Qualcun’altro dice 29, il M5S dice attorno ai 15, ma si dimentica di volerlo agganciato ai dati Eurostat, così che i denari cresceranno. Significa un buco senza fine. Come si troveranno le coperture. L’argomento interessa perché c’è differenza tra non fare nulla e non percepire nulla e non fare nulla e percepire circa 2000 euro a famiglia. Come? E’ semplice.
Il M5S ha promesso di dare 780 euro al mese ai disoccupati e di alzare a 780 euro al mese il reddito di tutti coloro, pensionati o lavoratori, che non arrivano ai 780 euro al mese. Il M5S spiega anche che saranno 9 milioni gli Italiani che avranno diritto al reddito di cittadinanza, che potrà essere esteso a tutti i componenti della famiglia con l’effetto che una famiglia di 4 persone potrà arrivare a “1950 al mese esenti da tasse e da pignoramenti”. Ora, se non sbagliamo i calcoli, 780 euro al mese per 9milioni di persone fa 7miliardi e 20milioni di euro di spesa al mese. Lasciamo a voi il calcolo annuale, le idee per trovare i soldi per le coperture e le parole per insultarci.
La Sanità pubblica in Italia costa una cifra vicina ai 145miliardi di euro all’anno, 6,9 punti di PIL. Il reddito di cittadinanza, se i nostri calcoli sono esatti, costerebbe 3,45 punti di PIL. All’anno. Altro che miracoli. Siamo a ciò che noi umani non avremmo nemmeno potuto immaginare. Dal calcolo lasciamo fuori, volutamente, l’abolizione della Legge Fornero che i due partiti usciti vincitori dalle elezioni, M5S e Lega, hanno promesso di abolire. Dove troveranno i soldi non è dato sapere, anche se la Lega coi soldi, soprattutto quelli pubblici, ha dimostrato – tra giornali, radio e banche – di saperci fare.
(6 marzo 2018)
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