di Giancarlo Grassi #difendoilgiornalismo twitter@gaiaitaliacom #politica
Marco Travaglio, dio di tutti i giornalismi presenti e futuri, unico portatore di verità assolute e totali, l’uomo che insieme ad Eugenio Scalfari ha scardinato i privilegi inattaccabili del giornalismo omnipresenzialista italiano semplicemente sostituendosi a chi in tv omnipresenziava prima di lui, è stato condannato per diffamazione ai danni di tre magistrati siciliani.
Lo riporta l’ANSA che cita Carlo Arnulfo, legale dei magistrato Mario Fontana, Wilma Mazzara e Annalisa Tesoriere comunicando che il tribunale ha disposto una provisionale di 150mila euro. La notizia è ripresa da Next Quotidiano che spiega come i tre formassero il collegio – IV Sezione Penale – che giudicò gli ex ufficiali dei carabinieri Mario Mori e Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento alla mafia nella persona del superboss e che vennero assolti.
L’editoriale di Travaglio scriveva anche (citiamo sempre Next Quotidiano):
Poi finalmente, a pagina 846, i cluster giudici si ricordano dei loro imputati, cioè Mori e Obinu. E scrivono che sì, in effetti, evitare di catturare Provenzano due anni dopo aver evitato di perquisire il covo di Riina non fu una bella cosa. Anzi fu – con rispetto parlando – una “scelta operativa discutibile”, in cui “non mancano aspetti opachi”. Una “condotta attendista” che sarebbe “sufficiente a configurare in termini oggettivi il reato di favoreggiamento”. Ma – e qui casca l’asino – non in termini soggettivi, perché “non è adeguatamente provato” che Mori l’abbia fatto “per salvaguardarne la latitanza”.
In effetti ci sono un sacco di spiegazioni alternative: la sbadataggine? l’amore a prima vista? la forza dell’abitudine? una zia malata? un attacco di labirintite? Del resto, quando la mafia iniziò a mettere le bombe, Mori avviò una trattativa con la mafia: e nessuno, si spera, vorrà negare “la meritevolezza delle finalità di evitare le stragi”. Solo che la mafia le stragi le faceva apposta per trattare, dunque la trattativa ne produsse altre, e pazienza per le decine di morti ammazzati che non seppero cogliere la meritevolezza della finalità. Dev’essere per questo che Mori fu promosso comandante del Ros e poi del Sisde: per mettere il Paese in buone mani.
Ps. Ah, dimenticavo: gli asini volano.
L’assoluzione in via definitiva di Mori e Obinu da parte della Cassazione arrivo l’8 giugno del 2016.
L’altissima provisionale, assolutamente inusuale, come ha sottolineato l’avvocato dei tre magistrati, costringe ad attendere le motivazioni della sentenza per capirne le ragioni. Travaglio da parte sua, non ha ancora reso noto nessun arguto editoriale, lo aspettiamo con ansia come tutti gli altri così da passare qualche minuto in compagnia dell’eternità.
Centocinquantamila euro sono una bella cifra non c’è che dire, toccherà inventarsi qualche spettacolo teatrale, qualche apparizione in tivù in più rispetto a quelle previste e continuare con il Travaglismo al servizio del Travaglismo, questa nuova religione che tiene gli italiani appesi al verbo infallibile del giornalista che era un po’ anche dio. Gli italiani, da parte loro, stanno vivendo il primo caso di regicidio della storia repubblicana. Perché Travaglio può anche questo.
(23 gennaio 2018)
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