di Daniele Santi #Politica twitter@gaiaitaliacom #Sinistra
Non sono ancora state sciolte le Camere che già volano le coltellate a Sinistra della Sinistra che però non è abbastanza Sinistra. Dopo quelli che andavano a braccetto con Maria Elena Boschi e si facevano sussurrare negli orecchi – era il periodo nel quale come capigruppo del PD votavano tutto ciò che ora contestano – è ora il momento dell’ennesima guerra della Sinistra-Sinistra contro la Sinistra che è colpevole di non essere Sinistra-Sinistra-Sinistra.
Sapete che lo sport preferito di chi si definisce di sinistra è discriminare tra chi è di sinistra, chi lo è meno e chi lo è molto di più; hanno perso decenni di storia in questo modo, tutte le occasioni per governare e cambiare il mondo come lo volevano loro ed ancora non hanno imparato niente. Stanno ancora lì. Cambiano nome, quindi un altro, fan la giravolta, la fanno un’altra volta, ma sempre lì stanno: a litigare sull’io sono più a sinistra di te.
E’ ora il caso di due che non si sono mai voluti un gran bene: parliamo di Antonio Ingroia e Pietro Grasso che non si amavano, non si amano e non si ameranno. Ingroia ci va giù pesante con Grasso, come se ce ne fosse bisogno, e le dice come ritiene vadan dette: “Ora che è ufficialmente in campagna elettorale, pur senza aver lasciato la presidenza del Senato, come invece avrebbe dovuto fare, visto il palese conflitto d’interessi in cui si trova, Piero Grasso si rivela per quel politicante che è sempre stato. Perché solo un politicante può dire che ‘governerà l’Italia’, come ha annunciato a Palermo, essendo ora a capo del partitino di D’Alema e Bersani che a malapena può superare la soglia di sbarramento”, tuona dall’Huffington Post il rappresentante della Lista del Popolo. Poi ricorda a Grasso che “col 3 per cento o poco più non si governa un bel nulla. Inoltre, come può pensare di essere credibile un Grasso che per cinque anni è stato complice e spettatore pilatesco”…?
Più che un attacco politico, la questione sembra avere a che fare coi mal di pancia che regolano i rapporti tra i due da quando si scannarono nella sfida per la Procura nazionale antimafia, poi ottenuta proprio dall’attuale presidente del Senato che ora fa politica attiva, da presidente del Senato, seconda carica dello Stato, col partito di sinistra che dovrebbe ammazzare il panorama politico italiano. E non è detto che non sarà così.
E lo scontro tra i due sembra appena cominciato. Ci sarà da ridere.
(27 dicembre 2017)
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