di Giovanna Di Rosa, #Politica twitter@gaiaitaliacomlo
Così che Eugenio Scalfari dopo decenni di lotta con Silvio Berlusconi ha gettato la maschera. In diretta su La7 al programma di Floris che ormai non sa più chi chiamare in studio nel vano tentativo di fare una trasmissione decente, alla domanda se sceglierebbe Di Maio o Berlusconi il grande vecchio del giornalismo italiano – non è patetico che questo paese viva solo di grandi vecchi? nelle redazioni, in politica, ovunque… solo grandi vecchi – ha dichiarato che sceglierebbe Berlusconi.
Un probabile rigurgito di solidarietà senile tra i due anziani rivali: Eugenio Scalfari, con le unghie e coi denti nella difesa di Repubblica e del Gruppo l’Espresso che Berlusconi aveva scalato dietro, dicono, ma non ci crediamo, su consiglio di Bettino Craxi darebbe il voto a colui contro il quale ha ferocemente lottato, insieme al suo giornali, per tre decenni.
Scalfari ha fatto una dichiarazione pericolosa, e non è nemmeno la prima in vista delle prossime elezioni, e per vanità (lui è molto vanitoso, è un Travaglio ante litteram, è uno che pur di sentirsi dire che ha ragione fa quasi qualsiasi cosa, convinto com’è di avere sempre ragione) si è schierato dalla parte del suo nemico di un tempo che ora, condividendo i numerosi decenni sul groppone, è diventato un sodale da geriatrico grazie anche al nuovo nemico che Scalfari ed il suo giornale si sono inventati: si chiama Matteo Renzi e andrebbe messo al rogo (politico) anche per loro…
(22 novembre 2017)
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