di Giovanna Di Rosa, #Politica twitter@gaiaitaliacom
Non possiamo non essere d’accordo con Daniele Santi ed il suo commento della mattinata del 14 novembre quando dice che dell’ennesima faccenduola targata M5S in Sicilia, il candidato pro-Cancelleri accusato di avere fatto firmare false buste paga ai suoi dipendenti, non deve farci rallegrare. E’ difficile non essere d’accordo. Tuttavia è ancora più difficile non sottolineare, e mi guardo bene dal resistere alla tentazione, che il M5S siciliano con le firme – soprattutto con quelle false – ha un problema serio che dovrebbe essere preso in altrettanto seria considerazione dai vertici del M5S siciliano se non fosse che quei vertici nella faccenda delle firme false – ed ora delle firme vere su buste paga false, se l’accusa verrà confermata – ci sono dentro fino al collo.
Io sono una donna di pace, ma volere la pace non vuol dire essere disposti a farsi prendere per i fondelli: assistiamo ancora una volta alla nascita dell’ennesima forza politica che nasce per essere d’esempio per tutti, con la coerenza e l’onestà come unico faro (e con Grillo come unico capo a proposito di essere esenti da condanne) ed in poco tempo, nemmeno una legislatura, questi collezionano un impressionante numero di avvisi di garanzia, 14 di loro vanno a processo per la questione firme false in Sicilia e a pochi giorni dalle elezioni regionali 2017, mentre Giulia Di Vita – una dei 14 di cui sopra – si esalta su twitter per un indagato a destra e uno a sinistra, uno dei candidati della lista M5S che più voti ha preso (26,7% con Cancelleri al 36%) viene messo agli arresti domiciliari per presunta estorsione nei confronti di due suoi dipendenti.
Dicano. Dicano per una volta che sono uguali a tutti gli altri e che anche loro, come tutti gli altri, sono purtroppo vittime del malaffare di cui tutta l’Italia è purtroppo vittima; dicano che anche loro, come tutti gli altri, fanno il possibile per evitare l’infiltrazione di trafficoni nelle loro liste, ma che purtroppo non è possibile individuarli sempre, nemmeno quando si vuole. Scendano dal trono irreale che si sono costruiti e comincino invece a farci vedere le cose di cui sono capaci, e non i sogni di cui sono incapaci, perché per quanto sciamannati siano, qualche tipo di capacità devono pure averla.
(14 novembre 2017)
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