di Gaiaitalia.com #dirittiumani twitter@gaiaitaliacom
Differenza Donna accoglie con soddisfazione l’emendamento che la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maria Elena Boschi ha presentato a nome del Governo per escludere il reato di stalking dal novero dei reati estinguibili tramite risarcimento alle vittime.
Differenza Donna ONG si è opposta fin da subito alla formulazione dell’art.162 ter c.p. introdotto dalla recente riforma del sistema penale che prevede l’estinzione del reato in presenza di condotte riparatorie dell’imputato, applicabile a tutti i delitti procedibili a querela di parte, compreso quindi lo stalking e le lesioni con prognosi inferiori a venti giorni.
Tale disposizione ha visto già la sua applicazione nella scandalosa Sentenza di Torino che ha estinto il reato di stalking con il risarcimento del danno di soli 1.500 € senza consenso della persona offesa.
Tutto ciò lede i diritti delle donne e va contro la direttiva 2012/29/UE sui diritti delle vittime del reato per cui ogni forma di riparazione del danno deve essere definita a partire dalla vittima e deve tenere conto di fattori come la natura e la gravità del reato, il livello del trauma causato, la violazione ripetuta dell’integrità fisica, sessuale o psicologica nonché gli squilibri di potere.
Sin dalla sentenza Opuz c. Turchia del 2009 la Corte europea dei diritti umani ha chiarito che l’estinzione di reati che integrano violenza di genere attraverso pagamento di somme di denaro alimenta la percezione di impunità ed espone le donne ad ulteriori e più gravi violenze.
Per questo accogliamo con enorme soddisfazione la presentazione da parte della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi di un emendamento, a nome del Governo, per escludere il reato di stalking dal novero dei reati estinguibili con condotta riparatoria, vale a dire di quei reati estinguibili anche tramite il risarcimento alle vittime.
Confidiamo nel lavoro e nell’impegno di tutte le parlamentari e del Ministro della Giustizia.
Se l’emendamento verrà accolto, sarà fatto un passo importante per garantire dignità alle donne e alla loro libertà personale, messa a rischio da comportamenti violenti e persecutori.
(14 novembre 2017)
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