di Gaiaitalia.com
Il ministero della Giustizia nigeriano ha annunciato che il processo a 1.600 presunti appartenenti a Boko Haram e prigionieri in numerosi campi sparsi nel nord della Nigeria inizierà il prossimo 9 ottobre. Le forze armate nigeriane non sono però ottimiste: nonostante siano stati migliaia le persone arrestate perché ritenute appartenenti al gruppo di Boko Haram le condanne sono state fino ad ora assai rare a causa di indagini superficiali, depistaggi e problemi logistici che hanno ritardato la messa in moto della macchina della macchina della giustizia. C’è chi ipotizza responsabilità dell’attuale presidente, ma non è certo il momento di creare nuove tensioni nel paese.
Nonostante gli arresti e la presunta uccisione del leader del gruppo, l’attività dei terroristi-suicidi di Boko Haram, gruppo che insegna ai suoi adepti che la terra è piatta (delirio che conosciamo anche in Italia grazie ad esponenti politici che si spacciano per riformatori) e che il calcio è peccato mortale, è tutt’altro che sconfitta. Continuano gli attacchi suicidi e i morti tra civili innocenti. L’unica differenza è che le notizie filtrano molto meno di un tempo.
Tra il 2009 ed il 2014 gli attentati di Boko Haram hanno provocato più di 20mila morti e costretto alla migrazione più di 2milioni e 600mila cittadini nigeriani.
(26 settembre 2017)
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