di Giovanna Di Rosa, twitter@gaiaitaliacom
Ecco lo straordinario Luigi Di Maio saltare sul carro funebre di Ischia in cerca di sciacallica visibilità: lo fa, è nel suo stile, nel peggiore dei modi. Perché l’ex webmaster è senza vergogna e senza pudore, politicamente parlando, dimenticandosi di avere giustificato l’abusivismo “necessario” in Sicilia a fini elettorali e per salvare le chiappe ai suoi sodali di partito e per farsi amici, in vista delle regionali siciliane di novembre, chi in case abusive vive e di case abusive prospera, scagliandosi invece sull’abusivismo di Ischia la cui colpa è, ovviamante, di PD e Forza Italia. Lo fa sui corpi dei due morti per il terremoto del 21 agosto, ma a Luigi Di Maio non interessano queste piccolezze, per il M5S tutto fa voto. Soprattutto sotto elezioni.
Forza Italia e PD sono la causa di tutti gli abusi e sanatorie in Italia. Oggi dovrebbero star zitti e piangere i morti, non sciacallare
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 22 agosto 2017
Ciao @luigidimaio !!! 👋👇 @fsavorani @AnnaLeonardi1 @spatresano pic.twitter.com/VNl93eZtGZ
— Soemiade (@soemiade) 22 agosto 2017
L’uomo che difende l’#abusivismodinecessita, oggi accusa gli altri di sciacallaggio.@luigidimaio, l’orrore politico.#ischiaterremoto pic.twitter.com/dJJCXrWZ6e
— Anna Rita Leonardi (@AnnaLeonardi1) 22 agosto 2017
Dovete ammettere che c’è del genio nella capacità di Luigi Di Maio di gestire il voltafaccismo, il voltagabbanismo, la disonestà intellettuale e l’opportunismo: succede quando si ha un grandissimo obbiettivo unito ad una grandissima ambizione ed una incredibile fiducia nei pochissimi mezzi che si possiedono. Tutto questo, unito ad una ostante iniezione di “tu sei il Divino Di Maio” dei training grillocasaleggici hanno offerto all’Italia la replica di un Berlusconi piccolo piccolo che si sente una divinità proprio come l’originale, ma non ne ha né il genio del male, né i mezzi.
Ne deriva un borghesuccio da bar gestito da fratello di boss che tutti sanno che è fratello di boss fuorché il borghesuccio in questione, catapultato da un paesucolo di provincia dove non era nessuno, convintosi di essere qualcuno grazie ad un paio di milioni di follower su un social, ai “like” su un altro social, alle costanti apparizioni televisive ad uso e consumo di una catena televisiva alla disperata ricerca di ascolti.
Dunque sia chiaro: ciò che si giustifica in una regione sotto elezioni è completamente ingiustificabile in qualsiasi altra situazione che non sia utile alla vittoria elettorale del M5S di tutti i disastri: ci sarà da ridere a novembre dopo i risultati elettorali (qualcuno ricorderà i 61 collegi su 61 del Pdl, poi abbiamo visto com’è andata), quando il buon Cancelleri non avrà altra scelta che sanare tutte le case abusive comportandosi esattamente come coloro che il già steward del San Paolo, Luigino Di Maio da Avellino, contesta con ferocia e totale disprezzo della casse da morto.
Del resto a votare ci vanno i vivi. Lo capisce persino lui.
(23 agosto 2017)
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