di Giovanna Di Rosa, twitter@gaiaitaliacom
Il candidato del M5S alla Presidenza della Regione Sicilia è quello che ha scoperto l’abusivismo “per necessità”, forse riferendosi al suo compagno di Movimento il Sindaco di Bagheria, che vive in una casa costruita abusivamente; è stato subito spalleggiato da Luigino Di Maio, noto anche come il Signore della Sintassi, che si è inventato una fantastica teoria sulla colpa dello Stato se tu trasgredisci le leggi dello Stato, continua nella sua campagna elettorale alla Virginia Raggi: prometto tutto e tutto di più. Soprattutto quello che non posso mantenere. Dietro alle promesse il nulla.
Cancelleri, così si chiama il candidato del M5S, ha dato fuoco alle polveri con i soliti cavalli di battaglia del Movimento del Sacro Blog, le solide realtà note come: il taglio dei costi della politica siciliana (devono essergli sfuggite le note spese dei suoi colleghi in parlamento), l’abbassare le tasse e l’istituzione del reddito di cittadinanza per i siciliani. Non dice dove troverà i soldi, perché se da una parte abbassi le entrate e dall’altra aumenti le uscite poi fallisci, ma non vogliamo contraddire tale esempio di genio dell’economia. Come sapete il M5S è pieno di geni dell’economia: basti guardare alle recenti dichiarazioni di Barbara Lezzi.
Cancelleri, candidato per il M5S alla Regione Sicilia anche nel 2012, aveva fatto già allora un sacco di promesse (ché a promettere sono bravissimi, anzi, più bravi degli altri) che erano più o meno le stesse: reddito di cittadinanza, abbassamento delle tasse regionali e finanziamento di borse di studio per giovani laureati con i tagli alla politica. Aveva anche detto che le sue priorità erano “sanità, infrastrutture e imprese”, senza scendere in particolari, perché quando abbracci l’intero scibile poi i dettagli non contano, ed aveva detto che avrebbe modernizzato la rete ferroviaria e quella stradale. Questo prima di convertirsi all’abusivismo per necessità che, nei calcoli spregiudicati del M5S, farebbero qualsiasi cosa per il potere, dovrebbe garantirgli più voti – in più se si usassero le ruspe per buttare giù le case abusive, poi il Sindaco di Bagheria e il suo assessore all’urbanistica dove andrebbero a vivere? Son problemi.
Luigi Di Maio, da parte sua, ha dichiarato che quando il M5S andrà al governo farà una legge per garantire l’impignorabilità della prima casa, un nobilissimo obiettivo: peccato che senza un bene sul quale rifarsi nel caso il mutuo non venga pagato – perché non tutti hanno la fortuna di guadagnare 15mila euro al mese con colpi di culo irripetibili, che Google ci perdoni – nessuna banca erogherebbe più un mutuo, così che addio al mercato e Venezuela alle porte.
Insomma è un fatto che coloro che si riempivano la bocca di coerenza ed onestà, quelli del bisogna essere molto chiari, quelli dei senza se e senza ma, a fini viscidamente elettorali, si siano convertiti alla difesa dell’abuso e dell’illecito. Perché tutto fa voti. Ci sentiamo di garantirvi che da qui a novembre ne leggeremo – e scriveremo – ancora delle belle.
(18 agosto 2017)
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