di Gaiaitalia.com, twitter@gaiaitaliacom
Eccole le disgrazie d’estate della “pasionaria” della destra sociale [sic], la politica-editrice che tutto dice di fare ed assai poco fa; l’urlatrice abilissima nel dire cose di destrissima che sembrano di sinistra si trova alle prese con i licenziamenti collettivi dei dipendenti di “Visto” e “Novella 2000”, editi dalla Visibilia, società di Santanchè già messa in liquidazione, rispetto alla quale liquidazione la testata online Primaonline scrive:
Primaonline pubblica poi il comunicato del Cdr delle due riviste, che riportiamo integralmente di seguito.
Comunicato sindacale
Visibilia Magazine ha deciso di licenziare tutti i dipendenti. E’ questa la decisione dell’onorevole Daniela Santanchè, ex amministratore unico della società che edita Visto e Novella 2000 dal 1° gennaio 2016, per mano del liquidatore di sua nomina.
La comunicazione presenta gravi lacune e una ricostruzione sommaria dei motivi che portano a lasciare a casa 14 giornalisti e impiegati, scaricando tutta la colpa sulla crisi del mercato editoriale e sui costi del personale.
In questi due anni di gestione Santanchè nulla è stato fatto per portare Visto e Novella a competere sul mercato editoriale: contrariamente a quanto afferma il liquidatore, mai è stata pianificata una campagna promozionale né pubblicitaria, mai una locandina, mai un passaggio in Tv come tutte le testate concorrenti. Nemmeno col recente cambio alla direzione di Visto. Non solo: Visibilia Magazine ha mostrato da sempre una totale incapacità nel gestire la diffusione di Visto e Novella 2000, tanto che in edicola le due testate spesso non giungono e quindi vengono destinate direttamente al macero. Stessa sorte per i numeri speciali, di cui non si ha traccia.
E allora, il problema sono i presunti costi eccessivi del personale (in realtà tutti sono assunti ai minimi tabellari), oppure l’assoluta incapacità di svolgere il delicatissimo lavoro di editore, senza un controllo professionale, attento e costante su giornali, marketing e distribuzione delle copie in edicola?
Ora, il liquidatore dell’onorevole Santanchè, dopo un periodo di ferie forzate e mentre le due testate verranno realizzate appoggiandosi totalmente service editoriali esterni (quindi altri costi), 14 dipendenti saranno licenziati, una decisione a dir poco avventata che avrà ricadute anche sul futuro di 14 famiglie. Già perché dai prossimi numeri Visto e Novella, sempre diretti da Benedetto Mosca e da Roberto Alessi, verranno realizzati da strutture editoriali esterne. Si chiede pertanto agli organi preposti di vigilare e intervenire su questa decisione per arginare un fenomeno che rischia di essere emulato da altri editori a discapito della qualità dell’informazione e dell’occupazione dei giornalisti.
Lo scenario che si sta delineando va oltre: si apprende che le pubblicazioni di Visto e Novella 2000 continueranno, ma con un’altra società. In sostanza, quindi, l’obiettivo della Santanchè è unicamente quello di licenziare gli attuali dipendenti.
Si chiede pertanto al liquidatore, e a Daniela Santanchè, di rivedere le affrettate decisioni fin qui prese e di aprire un tavolo di confronto diretto e serio basato su una rigorosa programmazione editoriale, oggi del tutto assente, in modo tale che Visto e Novella, col patrimonio degli attuali giornalisti e dipendenti che in tutti questi anni hanno decretato il vasto apprezzamento dei lettori, possano tornare competitivi.
Il Cdr Visto e Novella 2000
Primaonline, con un articolo del 26 luglio scorso, riportava alcune altre dichiarazioni del Cdr delle riviste secondo le quali “diverse agenzie e collaboratori hanno smesso di fornire servizi” alle due testate, “perché da mesi non vengono pagati”, e Santanchè “non ha versato nei tempi il Tfr dei lavoratori, chiedendo in seguito una rateizzazione per regolare le varie situazioni”. Il Cdr delle due testate si appellava poi a Silvio Berlusconi chiedendogli se fosse davvero sicuro di “voler candidare nel suo schieramento una persona che si è dimostrata così poco capace di gestire le sue aziende lasciando “per strada” i suoi lavoratori e le loro famiglie”.
(10 agosto 2017)
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