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Torino; “no” alle riqualificazioni. La Sindaca Terrorizzata dopo il 3 giugno dice “No” a tutto

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foto:
ANSA / MATTEO BAZZI

di G.G.

 

 

 

La Sindaca Terrorizzata del dopo 3 giugno ha deciso di dire “No” a tutto, perché se la paura fa 90 un appuntamento a breve con i magistrati, fa addirittura 100. La prima cosa a cui dice “No”, anzi “Stop”, sono i “programmi di riqualificazione alcune grandi ex aree industriali predisposti tra il 2013 e il 2016” dalla Giunta Fassino perché la Sindaca Quella Brava ha deciso di “attendere la Variante generale al Piano Regolatore attualmente in fase di definizione dopo l’approvazione, lo scorso mese di maggio, dell’atto di indirizzo da parte del Consiglio comunale”. Così che Torino sarà bloccata fino a data destinarsi; i suoi piani di riqualificazione, che avrebbero dato lavoro, anche. L’importante è chiedere il 5×1000 ai cittadini.

I Provedimenti bloccati dalla Sindaca Quella Brava sono i “Programmi di Rigenerazione Urbana, Sociale e Architettonica (PRUSA) relativi all’ex area Thyssenkrupp e castello di Lucento (350mila metri quadrati tra corso Regina Margherita, via Pietro Cossa, via Pianezza e le sponde del fiume Dora), le aree a Nord e a Sud di corso Romania (965mila metri quadrati), la zona compresa tra strada del Portone, il confine con Grugliasco, corso Tazzoli, corso Tazzoli 215 interno e corso Orbassano (superficie complessiva di circa 150mila metri quadrati), e l’area compresa tra corso Bramante, corso Turati e la linea ferroviaria (uno spazio urbano che misura circa 110mila metri quadrati)”.

Le ragioni del “No” sono come sempre chiarissime [sic] e sono spiegate in uno dei soliti comunicati stampa degli esilaranti addetti stampa di Appendino che scrivono di “rimandate scelte strategiche di pianificazione per la riqualificazione di aree urbane di rilevante estensione che, fino ad alcuni anni fa, hanno ospitato complessi industriali e attività artigianali. Sono programmi di trasformazione urbanistica e destinazioni d’uso definiti dalla passata Amministrazione comunale, che risultano in contrasto con le indicazione contenute nell’atto di indirizzo per la revisione del Piano Regolare approvato nell’attuale consiliatura. E’ pertanto risultato indispensabile stralciare quelle deliberazioni e i relativi piani per poter, nei mesi a venire,  progettare interventi in linea con il futuro Prg”. Cosa capirà di tutto questo il cittadino comune non ci è dato saperlo.

La Sindaca del “No” a Tutto ha poi deciso di dire “No” anche al G7 dell’Industria, del Lavoro e della Scienza che si terrà a Venaria Reale – e non più al Lingotto come programmato – dal 26 al 30 settembre, questo perché Appendino è entrata in rotta di collisione con il centro sociale Askatasuna, grande sponsor della sua elezione, dopo l’ordinanza anti-alcool culminata con gli scontri di Piazza Santa Giulia, che potrebbero presentarle il conto. L’evento, presentato dalla Sindaca Terrorizzata come “un riconoscimento al territorio ed alle sue capacità industriali” ora deve passare quasi sotto silenzio: dalle stelle alle stalle. Come la Sindaca.

E’ il soccorso del M5S alla Sindaca Quella Brava in caduta libera come la città che non-governa, questo perché bisogna pur distinguersi. A proposito dei numerosi “No” di Appendino abbiamo contattato il PD torinese per chiedere un’opinione in proposito, siamo stati rimandati da un esponente all’altro, e nessuno si è degnato di risponderci. Avranno scelto altre vie che ritengono più consone.
Dunque ci tocca accontentarci delle non risposte della Sindaca Quella Brava, insieme al silenzio sulle nostre pagine del principale partito d’opposizione, che nemmeno ha commentato il flop dei festeggiamenti di San Giovanni in una Piazza Vittorio mai così vuota negli anni passati. Non che ci sia mancato chi lo ha fatto dalle nostre pagine. E’ che tutto sa tanto di falso volemmose bbene e di misura eccessiva nella relazione tra maggioranza fallimentare e troppo prudente opposizione.

 

(19 luglio 2017)

 

 

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