di Il Capo
Trovo curioso che dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio che accostava il M5S a Berlinguer, Almirante ed alla DC, presumendo che il movimento demenziale del quale è sedicente portavoce e testa di ponte sia una fusione (un’accozzaglia) delle tre posizioni politiche, la signora Bianca Berlinguer non abbia detto nulla. Deve trovarsi in una posizione di un certo imbarazzo perché per lunghe settimane è stata l’alfiere del glorificare, senza dirlo apertamente, l’opposizione grillina a Matteo Renzi nel nome della distruzione politica di Matteo Renzi.
Anche gli altri comunisti col rolex e gli stipendi annuali a sei cifre, amici e sodali di Bianca Berlinguer, Bersani, D’Alema, Speranza, non hanno detto nulla. Non si sono pronunciati. E’ vero che hanno altre gatte da pelare: i fischi a D’Alema, la posizione di SI che non vuole gli ex PD tra i piedi, Pisapia che gli fa concorrenza e rischia di portare via all’Mdp del 3% la metà dei voti (un trionfo!), però il loro silenzio fa pensare.
Immaginatevi se ad invocare le radici berlingueriane del suo partito fosse stato, puta caso, il segretario del PD, Matteo Renzi: avremmo assistito ad un’immediata levata di scudi a partire dalla CGIL filoleghista col 23% di tessere in meno, che sarebbe arrivata – passando per tutti i comunisti col rolex e le ville in Umbria – fino alla di bianco vestita pessima conduttrice di pessime trasmissioni televisive di parte dell’ultima stagione.
Invece in questo caso il silenzio. Ed il silenzio stupisce sempre quando si ha a che fare con gente che pontifica su qualsiasi cosa e riesce a farne materia per un uso politico di parte, contro qualcuno, con gli stipendi pagati coi soldi dei contribuenti.
(20 giugno 2017)
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