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HomeNotizieCome se fosse una cosa seriaSinistra Italiana fischia il Pisapia di Sinistra: cosa succede a Sinistra di...

Sinistra Italiana fischia il Pisapia di Sinistra: cosa succede a Sinistra di chi si dichiara di Sinistra?

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di Daniele Santi

 

 

 

 

E’ una domanda alla quale vorremmo trovare una risposta e qualcuno che ci renda edotti senza, possibilmente, insultarci. Dunque se quello che alcune delle persone presenti al Teatro Brancaccio di Roma corrisponde al vero, nella Sinistra che si deve unire nel nome del contrasto al “PD ormai un pezzo di destra” ci sarebbero fortissimi mal di pancia nei confronti dell’Mdp di D’Alema (e Bersani) e del nuovo esperimento di sinistra di Giuliano Pisapia. Stando al racconto dei presenti, confermato da La Stampa, c’era un alto tasso polemico nei confronti di quel “Campo Progressista”  voluto da Pisapia e dell’Mdp di D’Alema, tanto che ogni volta che l’ex Sindaco di Milano – eletto soprattutto coi voti del PD, un po’ come Di Maio alla vicepresidenza della Camera, diciamo – veniva citato partivano fischi e contestazioni dalla platea. Non è un bel segno per chi si propone di riunire la Sinistra che – evidentemente – si sente già unita nel nome di Sinistra Italiana, padrona di casa al Brancaccio.

Non è andata bene nemmeno al senatore di Mdp Miguel Gotor che è stato investito da una signora urlante: “Tenetevelo D’Alema!”, salita sul palco all’uopo. Pare poi che gli astanti abbiano tributato un corale applauso a Pippo Civati che dall’alto del suo non dire nulla e cambiare opinione ogni due minuti a seconda dell’umore, è buono per ogni occasione. Va detto che quando c’è stato da andarsene dal PD lo ha fatto con coerenza, e buoni dodici mesi di ripensamenti, annunci e mal di pancia, guardandosi però bene dal lasciare la poltrona parlamentare, che fin che si può va tenuta ben calda.

Da Sinistra Italiana è poi emerso il bisogno di “chiarezza” che è proprio di tutta quella sinistra che negli ultimi cento anni si è scissa non sappiamo quante volte. Una chiarezza che brandiva un elemento fondamentale: la distanza (a parole, poi vedremo i fatti), da tutti coloro immaginino un futuro segnato da un possibile dialogo col Pd.

Tra gli ospiti poco graditi, sedeva in prima fila Massimo D’Alema signore di tutte le scissioni. Proprio lui che per tutta la vita ha combattuto quello che con disprezzo ha definito per decenni il “minoritarismo”. Un uomo, una storia di fallimenti, una sinistra che sta a sinistra di coloro che si sono appena riscoperti di sinistra. Ci sembra il solito casino di sinistra. Poi se qualcuno, senza insulti, vuole renderci edotti saremo felici di ascoltarlo. E magari di cambiare idea.

 

 

 

(19 giugno 2017)





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