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Quelli che “per essere itagliani ànno da impararsi l’itagliano e la costituzzione”…

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di Daniele Santi

 

 

 

 

Andate a spiegargli la differenza tra “ius soli” e “ius sanguinis” a questi qui. Questi sono i dementi da social, gli a-social che, chiusi fuori dal mondo perché incapaci anche di leggere un certificato di nascita, quando non di vergare la propria firma decentemente, hanno trovato il modo di regalare il loro soave e colto pensiero al mondo grazie alla genialata di Zuckerberg. Sono loro, gli “itagliani” che sono in prima fila a dare degli incolti buzzurri agli immigrati; quegli “itagliani” che non “ànno” nemmeno l’intuizione di usare un correttore automatico, che pontificano di “costituzzione” senza sapere cos’è e che, proprio come in un bar di spiantati prima o dopo il rituale calcistico, offrono il loro sapere da 3ª elementare pre-seconda guerra mondiale.

Spiegategli la differenza tra “ius soli” e “ius sanguinis” voi che siete buoni e, per favore, fatelo anche spiegando loro come funzionerà la bistrattata legge che ancora deve essere approvato e che un merito già ce l’ha: avere costretto il M5S a gettare la maschera e dichiararsi razzista, xenofobo e omofobo come e più della Lega di Salvini.

Per favore, articolate la spiegazione in dialetto in modo che questi che una “qultura ce l’ànno e conoscono la costituzzione” capiscano bene; già che ci siete, qualora abbiate tempo, sottolineate alcuni concetti: la cultura non è mai stata una condizione senza la quale (non vorrete che usi sine qua non in questa sede, spero…) non si otteneva la cittadinanza, altrimenti l’Italia (ops, Itaglia) sarebbe un paese di apolidi. I genitori, ed i ragazzi nati in Italia da stranieri, spesso parlano tre o quattro lingue e normalmente i ragazzi nati in Italia crescono bi o trilingue, ed imparano anche il dialetto locale proprio per comunicare al bar con quelli che conoscono la “costituzzione”.

Quindi, ultimo ma non per ultimo e solo perché mi sono rotto di scrivere su questi dementi incolti (e non vorrete che usi last but not least in questa sede, spero…) la legge sulla cittadinanza per la quale si stanno scannando in Parlamento, per la quale a suon di spintoni hanno mandato all’ospedale la Sen. Fedeli, non risolverà il problema dell’integrazione, non risolverà i problemi di razzismo, di islamofobia, di odio per i negher e tutta quella roba lì. Esattamente come la Legge sulle Unioni Civili non ha risolto i problemi dell’omofobia.

Per risolvere tutta quella roba lì, quella che sta nella testa di quelli che la “qultura ce l’ànno” e che conoscono la “costituzzione” e che postano sui “social” e “grazzie per la tua amicizzia”, ci vuole una rivoluzione tale che è al momento ipotizzabile soltanto grazie ad un’epidemia sterminatrice che nel frattempo, agendo sul DNA, cambi anche la testa delle generazioni future. Praticamente impossibile.

 

 

 

(17 giugno 2017)





 

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