di Giancarlo Grassi
Seguendo la trasmissione post elettorale di SkyTG24, subito dopo la chiusura dei seggi l’11 giugno scorso, abbiamo ascoltato con attenzione gli interventi di Stefano Feltri, persona intelligente ed acuta, che osservava con un certo distacco gli accadimenti politici che riguardavano il M5S. In diretta poco prima, un collega di Feltri del quale ci sfugge al momento il nome, commentando i risultati di Genova, non c’era andato affatto giù leggero identificando nella totale impreparazione della classe dirigente del Movimento la causa di tutti i suoi guai elettorali, spingendo quindi ad affermare che il curriculum di Luigi Di Maio gli servirebbe appena per trovarsi un lavoro. Non che si fosse sperato in un improvviso mutamento di rotta del quotidiano diretto dal grande Marco Travaglio dei compensi morigerati, ma l’affermazione ci faceva pensare ad una visione finalmente più spregiudicata dei Fattacci a 5Stelle e meno “di parte” della politica italiana da parte del quotidiano.
Subito dopo però Stefano Feltri se ne usciva con un’affermazione che ci ha fatto comprendere che Il Fatto Quotidiano ha probabilmente già trovato un altro M5S da sostenere in chiave anti-Renzi. Feltri infatti diceva che “da un sondaggio del Fatto risulta che una Sinistra con candidati forti potrebbe arrivare al 16%”, voti che “escono dal PD” aggiungeva Feltri.
Abbiamo cercato tracce del sondaggio citato da Feltri. Citiamo l’articolo qui sotto.
Insomma è la solita fantapolitica de Il Fatto che persiste nella sua citazione delle possibilità eventualmente realizzabili invece che analizzare i fatti che, al momento, i sondaggi, tutti, che indicano come la Sinistra attualmente strutturata non vada oltre i 6/7 punti percentuali, e non è una cosa che scriviamo con piacere (secondo Termometro Politico Sel-Si e Articolo 1-Mdp insieme non raggiungono il 7%). In secondo luogo perché l’articolo citato non esce dall’anti-renzismo sitituzionale del quotidiano, che è già stato antiberlusconismo, antimontismo, antirespirismo, perché Il Fatto è anti, ha bisogno di essere anti per nutrirsi.
Dunque perchè sir ealizzi il miracolo della Sinistra al 16% c’è bisogno di Roberto Saviano sennò ciccia e non è nemmeno certo, perché il sondaggio sottolinea che nel caso ci siano le condizioni date da Il Fatto gli elettori potrebbero prendere in considerazione il voto alla lista unica di Sinistra. E prendere in considerazione non vuol dire automaticamente dare il proprio voto.
Ciò che pensiamo noi è che con questi leader la sinistra italiana, quella che dovrebbe esserci e che invece di esserci si separa, divorzia, si spacca e fa politica contro il PD e non per il paese possa andare poco lontano. E si nota, perché hanno più sigle che voti. Tutto questo non ci piace per niente.
(12 giugno 2017)
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