di Vittorio Lussana twitter@vittoriolussana
E così l’ex vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, dopo i tragici fatti di Manchester è venuto a farci la morale. “E’ una guerra di religione”, ha scritto su un sito internet. Ed è proprio lui ad affermarlo: un religioso. I colpevoli di questa guerra, secondo lui, sarebbero: a) la retorica laicista, che delle religioni ne ha ormai più che pieni i ‘coglioni’, soprattutto quando s’impegnano a individuare a tutti i costi un nemico da ‘etichettare’ e demonizzare definendolo: “il Male”; b) i genitori dei poveri ragazzi dilaniati alla fine del concerto di Ariana Grande, colpevoli di averli viziati crescendoli nella libertà e nel consumismo lassista. Questo monsignore ha innanzitutto dimostrato la propria profondissima ignoranza intorno alle difficoltà di dover crescere ed educare dei figli. Ma soprattutto si è permesso di calpestare, con il proprio infame ‘piede caprino’, il dolore immenso che stanno provando in questi giorni quei genitori che hanno perduto i propri ragazzini di 8, 13 e 16 anni. Invece di consolarli, gli va a dire che è colpa loro, che i propri figli nemmeno li desideravano, che non li hanno avvertiti “dell’esistenza del Male”: siamo ormai al bue che dà del cornuto all’asino. Un po’ come se il capo dei tifosi della Roma ci accusasse di non aver dato peso alla guerra dichiarataci dagli ultras della Lazio, perché riteniamo di avere qualcosa di ben più serio da fare, anziché prenderci reciprocamente a ‘sprangate’ sugli spalti dello stadio Olimpico: una roba da ‘neuro’ immediata! Monsignor Luigi Negri è moralmente sullo stesso piano dei ‘jihadisti’ dello Stato islamico, perché se di guerra di religione si tratta, allora egli non sta facendo altro che chiederci di imbracciare le armi contro “il Male”, al fine di trascinarci tutti in quell’inferno retorico che, in realtà, dimostra la piena correttezza del pensiero laico, il quale ci sta ponendo di fronte a una domanda che monsignor Negri, in teoria, dovrebbe conoscere molto bene: “Può Satana combattere Satana”? Il martirio dei giovani di Manchester, come quello delle vittime di Berlino, Nizza, Parigi e Bruxelles, non è altro che la testimonianza ufficiale della profonda crisi in cui si stanno dibattendo fedi, credenze e religioni. Le quali, ideologizzate dai nazionalismi del ‘900, si sono rese conto di rischiare la ghettizzazione tra i confini delle subculture esoteriche e astratte, nello stesso identico territorio delle sedute spiritiche e delle superstizioni schematiche. Perché è lì che finiranno, molto presto e ben chiuse a chiave. Fino alla definitiva estinzione.
(25 maggio 2017)
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