di Giancarlo Grassi
Il giocatore del Pescara Muntari, di origine ghanese, è protagonista di uno degli episodi che meglio raccontano lo squallore profondo nel quale il nostro calcio, è sprofondato insieme a troppi tifosi deficienti. Durante la partita Cagliari-Pescara il giocatore è stato tempestato di cori razzisti, tanto che è andato a protestare con l’arbitro che nulla aveva fatto per (almeno tentare) di calmarli.. Facendo l’arbitro orecchie da mercante alle sue proteste, ed anzi essendo ammonito, Muntari ha abbandonato il campo. Non solo è stato ammonito, lo era già stato prima, ma per la doppia ammonizione è stato squalificato. Non solo preso in giro con cori razzisti da tifosi incolti, cialtroni, ignoranti e beceri, ma anche dalle regole di una Lega che, in sfregio agli spot della UEFA contro il razzismo, invece di squalificare il campo del Cagliari, colpevole di dare spazio a ciurmaglia da due soldi, squalifica la vittima del razzismo che soffre del razzismo due volte. E’ veramente uno schifo.
In difesa del giocatore si è mossa anche l’ONU ma alla FIGC di Tavecchio ed alle sue regolette da calcetto parrocchiale per balilla è interessato assai poco.
(2 maggio 2017)
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